2012 : BUON ANNO LUMINOSO
di GIOIA e LIBERTA' !
AUGURIO !
Sogni e attese incontro al nuovo tempo vanno,
sii benedetto Dio, donne uomini tutti abbiano buon anno.
L’umanità saluta coltiva speranza e pace
in terra amata ogni menzogna e violenza tace.
S’apre invece il cuore a versare carne e sangue d’amore,
con sospiri, sussurri, silenzio che non fa rumore
e in lunghi giorni di grazia pieni e sorgivi
uomini e cose diventano cari e vivi.
Sentimenti in versi, in scritti, in parola vera,
chiamano la vita a continua primavera,
fiorisce e matura per gratuita bontà
incarnati in gesti concreti di bella novità.
Come grembo accoglie, custodisce,
nutre, cresce l’anno donato
il sogno di bene da Dio pensato,
movimenti, spasmi, sussulti dolci e doglie,
ben venga la vita, la gioia che niente nessuno toglie.
Se un fratello, una sorella, la comunità, accanto avrò
più che assistente al parto, incontro al nuovo riconoscente andrò.
Ogni dì sarà inizio come oggi luminoso e terso,
nei passaggi del tempo non sarò mai perso.
Grazie e benedizioni sul volto di chi è caro,
per ogni donna e uomo il sorriso non sia raro,
a piccoli, poveri, malati, il fraterno abbraccio
amore, sostegno, salute, l’affettuoso bacio.
Abbian gioia e libertà ogni famiglia, popolo, colore,
tempo di arcobaleno, soprattutto pieno amore,
per giorni fecondati e fecondi di bene
che il buon Dio più di ogni altra cosa per noi tiene.
Commozione, grazie, lode,
continuo respiro di incarnata carità,
il tempo, l’anno nuovo, è frammento di beata eternità.
OMELIA
PRIMO GENNAIO 2012
- Numeri 6,22-27
- Galati 4,4-7
- Luca 2,16-21
Il nuovo anno che inizia, la festa odierna in onore di Maria venerata quale Madre di Dio, la giornata mondiale di preghiera e impegno per la pace… tutto questo confluire di vita non è estraneo a Dio che in Gesù nato a Betlemme è venuto a condividere la nostra esistenza. A nessun frammento di essa egli è indifferente. Questa vita, tramite la parola di Dio che adesso abbiamo ascoltato, assume e rivela una triplice bellezza, vero augurio per quello che abbiamo davanti: una bella notizia, una bella presenza, un bell’ incoraggiamento o esempio.
L’anno nuovo inizia con una bella notizia. No, non ci sono risparmiati aumenti e tasse, non è finita la crisi, ma nel buio della nostra condizione, qualunque essa sia, fisica, morale, spirituale, economica, condizione che ci vorrebbe infelici e indegni di una vita umana un po’ come i pastori di Betlemme, ecco che per noi è nato un Bambino, il Salvatore. Quelli che sono considerati i più lontani da Dio, in realtà per Gesù, per il vangelo, sono i più vicini a Dio, per primi sono avvolti dalla sua luce, sono avvolti dal suo amore. Egli è il Salvatore perché vive con noi tutto della nostra esistenza. Questa verità ci apre ad uno sguardo e un cuore capaci di stupore ripetendo quello che avveniva a Betlemme dove “tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette dai pastori”. Una nuova storia fatta con le cose di sempre ma con una bella notizia, Dio è qui in quel Bambino, e accolta con stupore è l’augurio primo che ci facciamo.
Dentro quella bella notizia c’è una bella presenza. In questo quadretto familiare di Maria, Giusepe e il bambino adagiato nella mangiatoia, è quella di Maria, la madre che custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Questa annotazione ci rivela che Maria, questa donna che aveva detto il sì responsabile e pieno di abbandono all’annuncio della angelo, continua ad essere una persona che pensa, che cerca il senso degli avvenimenti che stanno accadendo. Maria è bella presenza nella storia di questa singolare famiglia perché pur sconcertata di fronte a queste novità, non le rifiuta. Cerca di interpretare la realtà di capirne il significato e di coglierne gli inviti. Maria non si chiude al nuovo anche se incerto e difficile come sarà, un tempo di crisi, di crescita anche per quella famiglia. Porta l’augurio che anche noi sappiano cercare il senso di quanto viviamo per scoprivi, anche là dove è difficile penetrarlo, il progetto di Dio che vuole la nostra gioia, il nostro bene.
Rimane il bell’esempio e l’incoraggiamento che ne deriva: “i pastori se ne tornarono glorificando e lodando Dio”. Non è che abbiano capito granché, ma lo stupore di una bella notizia, Dio si interessa loro e li vuole per primi ad incontrare Gesù, la bella presenza responsabile, forte e fiduciosa della madre sua, li muovono a raccontare, a testimoniare tutto quello che avevano udito e visto.
Questo esempio di dare testimonianza lo ritrovo significativo anche per la circostanza che accompagna oramai da anni l’inizio del nuovo anno, la preghiera e l’impegno per la pace nel mondo. Non può avverarsi senza che ci sia chi, per rimanere nel tema di quest’anno, educa i giovani alla giustizia e alla pace. E per educare alla pace non è sufficiente ricordare e insegnare quanta sofferenza e dolore causa il male, narrarne gli orrori. Occorre che la pace interessi davvero a me che la propongo, io la viva, io l’abbia incontrata; occorre parlare al cuore condividendo sentimenti e desideri sinceri di pace; occorre compiere piccoli gesti concreti di riconciliazione e di pace tra di noi. E’ come per uscire da ogni crisi: “comincia il nuovo anno, comincia tu adesso!”