34° Domenica B – Cristo Re e
Signore dell’universo– 22.11.2015
(Festa del ringraziamento)
- Daniele
- Giovanni 18,33-37
Trovandoci a
celebrare questa festa che chiude l’anno liturgico, cioè il percorso che
abbiamo fatto per rivivere nella nostra esistenza il mistero di Cristo Gesù,
facciamo nostra la domanda di Pilato, a una liturgia che ci presenta Gesù re
dell’universo: “Dunque tu sei re?”. Dove sta la tua regalità di Gesù, e
pure la nostra che ci diciamo tuoi discepoli, abbiamo cercato di seguirti, e
vogliamo stare con te?
La risposta: “Io
sono re…” e la regalità di Gesù è nella testimonianza della verità: “per
questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo” Il vero Re non è colui che
ha il potere, comanda, giudica condanna, ma tutt’altro. Testimonia la verità: l’amore
di Dio verso di noi, è l’amore dell’uomo verso il suo simile, e verso questo
mondo come lo ama Dio. E il modo più eloquente della testimonianza di tale
amore è il “servizio”: “io sono in mezzo a voi come colui che serve”,
dice Gesù.
Dove noi possiamo “dare testimonianza alla verità”? Dove e quale può essere questo “servizio
all’amore”?
- Il servizio della comprensione – in famiglia : “non ti faccio
mancare niente, cosa vuoi ancora da me?”.
“La comprensione, cioè la vicinanza feriale, solidale, fedele, fino a
giungere al perdono davanti ai miei sbagli.”
- Il servizio della compassione – in paese : “non faccio male a
nessuno, penso alle cose mie”. Ci vuole
di più, e cioè l’attenzione a chi è nel bisogno, nella necessità attorno a noi,
partecipare e il sentirsi corresponsabili del bene comune.
- Il servizio della comunione – nella comunità cristiana : amicizia sincera, stima, apprezzamento, simpatia verso gli altri. Una grande
generosità, ma anche un grande rispetto, e gioia, per le diversità di doni, di
qualità, di impegni. Quello che è stato il mio peccato di gioventù: voler far
tutti secondo uno stampo, il mio; tutti come me, tutti a sentire come me, tutti
nelle mie iniziative, nel mio gruppo…con il rischio di considerarmi il miglior,
quello giusto, il più bravo… Peccato non ancora del tutto risolto!. Purtroppo.
Ma chissà, con l’esempio e l’aiuto degli “amici” della Comunità…
“Io sono in
mezzo a voi…”.
Il servizio, e quindi la testimonianza alla verità, prima di esser un “fare” è
uno “stare”, con il cuore e lo stile di Gesù.
“… quello che
importa è il servizio. Forse per altri sarà un lavoro, o un dovere, ma per uno
che voglia seguire Cristo, è Cristo.quando arriva la tempesta,e prima o poi
arriva, l’importante è restare al proprio posto. Con l unghie e con i denti,
magari con una gran voglia di scappare, magari tenuti fermi da quattro chiodi…
ma stare lì. Si può abbandonare un posto di comando, ma non si lascia un posto
di servizio: Gesù non è mica sceso dalla croce…”
( Lorenzo Cuffini, “Il viaggio
indesiderato”
– quando la malattia entra in casa –
Effatà Editrice,Torino, 2014 - pag.60)