BRICIOLE di PAROLA
...nella meditazione
Quaresima 2020
31 marzo 2020
Numeri 21,4-9
“…prendi forza e coraggio; tieni saldo il tuo cuore e spera nel Signore”.
“Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita”.
Non un mite agnello, non un potente re, non un premuroso pastore, ci è dato stamane quale figura di Colui che Dio manderà a dare salvezza. Un serpente! Un serpente posto sopra un’asta!
Nella vicenda narrata, il serpente, conseguenza del male mortale “prodotto” dal popolo, diventa “medicina” per dare guarigione e ristabilire la vita per coloro che gli avessero rivolto lo sguardo. Era un’anticipazione di quello che sarebbe stato Gesù posto sulla croce!
Egli ha assunto, ha fatto suo il male, ne ha preso le conseguenze, pur non avendo peccato, affinché “guardando” a Lui, vediamo la nostra stoltezza, cattiveria; vediamo fino a che punto ci ama, da raggiungerci nel nostro male e darci speranza che non siamo soli. In quello che a volte avvertiamo come nostra condanna, condanna che ci siamo dati da soli, non ci abbandona.
A quel Crocifisso in piazza S. Pietro, a quello che teniamo sulle pareti della nostra casa, o posto sul tavolo dello studio…volgiamo oggi, ripetutamente, lo sguardo con amore, con supplica umile e grata: “Salvaci, Gesù!”
Teniamo nel nostro cuore lo sguardo fisso su di Lui!
“Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita”.
Non un mite agnello, non un potente re, non un premuroso pastore, ci è dato stamane quale figura di Colui che Dio manderà a dare salvezza. Un serpente! Un serpente posto sopra un’asta!
Nella vicenda narrata, il serpente, conseguenza del male mortale “prodotto” dal popolo, diventa “medicina” per dare guarigione e ristabilire la vita per coloro che gli avessero rivolto lo sguardo. Era un’anticipazione di quello che sarebbe stato Gesù posto sulla croce!
Egli ha assunto, ha fatto suo il male, ne ha preso le conseguenze, pur non avendo peccato, affinché “guardando” a Lui, vediamo la nostra stoltezza, cattiveria; vediamo fino a che punto ci ama, da raggiungerci nel nostro male e darci speranza che non siamo soli. In quello che a volte avvertiamo come nostra condanna, condanna che ci siamo dati da soli, non ci abbandona.
A quel Crocifisso in piazza S. Pietro, a quello che teniamo sulle pareti della nostra casa, o posto sul tavolo dello studio…volgiamo oggi, ripetutamente, lo sguardo con amore, con supplica umile e grata: “Salvaci, Gesù!”
Teniamo nel nostro cuore lo sguardo fisso su di Lui!