…dall’omelia di Domenica 14.01.2018
1Samuele 3,3-10 e Giovanni
1,35-42
“Cosa cercate?” già, cosa
cerchiamo nella nostra vita, all’inizio di ogni giornata? Un po’ di pace,
armonia, serenità, tranquillità, lavoro, salute…Un luogo dove dimorare, dove
sentirsi a casa, dove star bene. La domanda di Gesù va subito nel profondo!
Oggi, cerchiamo una parola buona, una bella notizia, appunto “vangelo”, che
illumini, accompagni, sostenga il nostro cammino, la nostra storia.
Sia io un bambino tranquillo o un
ragazzo inesperto, come il piccolo Samuele “che non aveva ancora conosciuto il
Signore”, o una persona navigata nelle cose della vita, con interrogativi,
domande, problemi, una persona inquieta che cerca “maestri” e dottrine
illuminanti, come i due discepoli del Battista, la “bella notizia” che oggi mi
è data è che io sono nei pensieri di Qualcuno, nel cuore di chi mio vuol be, mi
ama. C’è qualcuno che s’interessa ame, mi cerca, mi custodisce, mi fa invito…Non
sono lasciato al buio, non è senza soluzione la mia ricerca, non è inevaso il
mio desiderio di vita e di verità! Sempre io sono condotto all’incontro
significativo per la mia storia e il mio cammino, un incontro in cui
“dimorare”, trovare… “riposo”, cioè amore, senso e pienezza di vita.
Nulla avviene casualmente, ma
provvidenzialmente, ed io voglio saper valorizzare queste opportunità che mi
sono date. La testimonianza, l’esempio, l’incoraggiamento, la parola
disinteressata e buona di persone che davvero hanno incontrato Dio o con me lo
stanno cercando, svegliano e mi richiamano all’ascolto, come Eli con il piccolo
Samuele che non sapeva ancora chi lo chiamasse nel sonno: “parla, signore, che
il tuo servo ti ascolta”. Attirano la mia attenzione e mi indirizzano a fissare
lo sguardo là dove è la salvezza, come incoraggia a fare il Battista vedendo
passare Gesù : “Ecco l’agnello di Dio”, quasi cedendo a lui due suoi discepoli,
forse tra i più promettenti.
Ascoltare, che non è
semplicemente sentire, ma concedersi alla Parola, e fissare lo sguardo che non
solo vedere, ma vedere in profondità, fino ad innamorarsi, mi consentono di
cercare ogni notte ogni giorno, sempre, ovunque, nel tempio come per strada,
ciò, o meglio, chi mi dà salvezza.
Samuele “non lasciò andare a vuoto
nessuna delle parole di Dio” e divenne suo profeta e guida illuminata della sua
gente; Andrea e l’altro discepolo “rimasero con Gesù”, e non solo quel giorno;
diventarono a loro volta testimoni di aver incontrato il Messia, la salvezza
dell’umanità.