PENSIERI....
(…di giornata. Davanti a Lui!)
“Che il Cristo abiti per mezzo
della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in
grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza,
l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo…” (Efesini 3, 14-21)
Le dimensioni dell’amore di
Cristo Gesù:
- ampiezza : non ristretto,
misurato, calcolato,
ma esteso aperto a tutti, per farsi vicino ai
più lontani…
- lunghezza : non episodico,
isolato, saltuario,
ma continuo, fedele, interminabile progetto
nella storia…
- altezza : non di bassa lega,
minino, scontato,
ma di valore, “spirituale”, dà ebbrezza e pienezza
…
- profondità : non superficiale,
astratto, apparente,
ma radicato nell’umanità, l’ama e la fa
crescere…
“Sono venuto a gettare fuoco
sulla terra…Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico,
ma divisione…” (Luca 12,49-53). La
chiarezza… prima di tutto in me!
La Parola fa chiarezza sulle
dimensioni del… mio amore!
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(…
nella pausa del mattino!)
“… ti agiti per molte cose…Una è
necessaria…” ( cfr.Luca 10,41-42)
L’agitazione non riguarda
solamente le cose o le necessità materiali…
C’è pure un’agitazione di chi
vuole fare bene il bene…E’un agitazione che non si può definire “spirituale”,
poiché lo Spirito è sì vento impetuoso e forte, che muove, ma anche brezza e
carezza che chiama a sostare…
Perché “ti agiti” a fare,
organizzare, proporre, comandare, inventare, mettere in piedi, svolgere…
Meglio “sedersi”… ai piedi di
Gesù, prima di tutto. Sarà Lui a rialzare nei tempi, modi, occasioni, “per
le opere che Dio ha preparato perché noi abbiamo a compierle” (Ef. 2, 10).
Non si tratta di comodità, o
pigrizia, ma fiducia che nulla viene prima di Lui, e lasciare che Lui detti i
passi successivi…
“Lascia fare a Dio: soltanto
dopo,se resta del lavoro da fare, datti da fare”. “Madeleine Delbrel)
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(… una persona cara e amica!)
“ Sai, io ti leggo… Non
capisco tutto quello che scrivi… E’ difficile per me non vivendo e non
conoscendo lì dove sei…”
“…ma conosci me, conosci un
po’ il mio cuore. Vivi con me, anche se altrove!”
Amo perché amo, diceva san
Bernardo. Scrivo perché scrivo, aggiungo io.
O parlo perché parlo.
Ma lungi dallo scrivere e dal parlare a vuoto, o a me stesso, è
invece comunicazione e comunione fraterna aprire il cuore, condividere,
offrire, narrare…
Non è sempre la prima cosa che
conta che abbia a comprendere chi o coloro i quali leggono o ascoltano… La
comunicazione è gratuita, condivisone del cuore, a volte di cose liete, altre
volte di pensieri o ansie. E’uno svuotare se stessi per arricchire altri, o,
senza pretese e con rispetto, per trovare chi accoglie, anche senza
comprenderla, una gioia o una pena, uno stupore, una preoccupazione… insomma un
cuore che ama!
Ecco, forse è proprio questo il
bel frutto della comunicazione, parola o scritto: far sapere che c’è un cuore
che ama, grande o piccolo che sia, che vive sentimenti, emozioni, pensieri,
gesti… di umanità; un cuore che si…allarga a “dimensioni” che mai raggiungerà
pienamente, ma che è fatto, dallo Spirito, “della statura perfetta di
Cristo” (Ef. 4,13).
Chi mi legge, chi mi ascolta,
possa dire: “Non ti capisco. Ma so che mi vuoi bene!”.
… “I’ mi son un che, quando
Amor mi spira, noto, e a quel
modo
ch’e’ ditta dentro vo
significando”.
“io sono uno che, quando
amore mi parla nel cuore, ne
prendo nota,
e cerco di esprimere in parole
ciò che egli mi detta,
esattamente nel modo che egli lo
detta”.
Canto
XXIV - Purgatorio