venerdì 31 agosto 2012

NUOVA STAGIONE


Raggi scendono, fanno velo
sulla terra baciata dal cielo,
ponente annuncia il sereno,
levante colorito arcobaleno.

Montagne non più nebbiose,
chiare, terse, son tutte le cose.
Anche volti sudati si fan distesi,
basta con gli infernali mesi.

Ritornino gli abbracci cari,
fresco sollievo in giorni spesso amari.

L’aria è fresca, l’afa finita,
cappa di caldo ora svanita,
pioggia libera, e nuovo respiro,
carezza, gesto d’amore, sospiro.

Non più catene, norme, precetti,
non presunzione d’essere così perfetti,
finalmente Gesù è libertà,
non soffoca più la vera carità.

Vangelo pulizia del cuore,
l’abita e non fa rumore,
ora viene come vento, dà chiarezza,
ridona vita bella e purezza.

Insieme, nuova stagione di grazia, e speranza,
in fiducia e misericordia il cammino avanza,
la porta della fede s’apre ora con Gesù,
lui la serena brezza, il mite fuoco, tutto, di più.

Ritornino gli abbracci cari,
son gocce d’amore a noi familiari.






giovedì 30 agosto 2012

RIPRESA

(…dedicata a Catechiste,Educatrici/tori Acr)

Rovente ancor l’aria soffoca,
giunge brezza che invoca
un respiro di vita e di grazia attesa,
ora è il momento della ripresa.

Ripresa di lavoro e sogno
di fatiche, speranza e bisogno
d’amore e bella fraternità,
ritorna la nostra comunità.

Comunità famiglia d’affetti,
ci vogliamo bene, non perfetti,
già amati dal Signore,
Egli fa nuovo il nostro cuore.

Cuore che batte forte, si fa largo,
a svegliare ognuno dal suo letargo,
non può dormire, è amato,
sappia che da sempre è cercato.

Cercato, accolto e portato da te
il piccolo o il grande è un re,
il fratello a cui il vangelo t’invia
ricca d’amore e anche di poesia.

Poesia forse spesso non riuscita,
con i ragazzi  è sapore di sconfitta,
confidiamo nella potenza del Signore,
mite umile, paziente e vero amore.

Amore, pur non si sa cosa fare,
impotenti, poveri, possiamo sperare
che misericordia attiri e accenda
cuore, entusiasmo, passione per la faccenda.

Faccenda di Dio è la vita di ciascuno,
il progetto d’amore non esclude nessuno,
presto venga a noi sorprendente carità,
a dare a tutti fiducia e gioiosa serenità.







martedì 28 agosto 2012

HO RACCOLTO...

(…frammenti di vita!)

Ho raccolto la tristezza di un cuore,
amicizia preziosa tra le mie gioie.
Ho raccolto il disappunto di un amore,
sete inevasa faccio mia.
 
Ho raccolto l’amarezza di chi mi è caro,
a spegnere risentimento e non ferire.
Ho raccolto la vicinanza amica,
para e lenisce il colpo.

Ho raccolto la solitudine che pesa,
no, la carità non cede all’offesa.
Ho raccolto il dubbio insidioso,
sia libero il cuore suo.

Ho raccolto la preoccupazione che viene,
appartiene a Lui, prima.
Ho raccolto l’agitazione, è già qui,
serena pastorale, dopo.

Ho raccolto il malessere della crisi,
comprensibile rabbia.
Ho raccolto la confusione di chi non ce la fa,
maledetto mammona d’iniquità.

Ho raccolto la povertà di un fratello,
ancora troppo ricco io sono.
Ho raccolto l'angustia che cerca affetto,
la misericordia del Signore può di più.

Ho raccolto l’allegria di amici,
contento dei loro sorrisi.
Ho raccolto propositi di bene,
insegnano, danno speranza.
 
Ho raccolto la disponibilità pronta,
dà respiro e fiducia.
Ho raccolto l’impegno generoso,
condivide compito non più gravoso.

Ho raccolto il no della paura,
non sono assente, silenzio.
Ho raccolto il sì di innamorati,
gratitudine per il coraggio a me donato.

Ho raccolto la tenerezza del loro bimbo,
commozione non mi lascia.
Ho raccolto la delicatezza della piccola vita,
è cristallo d’amore.

Ho raccolto il lamento dell’ammalata,
l’ho portato con me.
Ho raccolto lo sgomento di chi era accanto, 
nella preghiera.

Ho raccolto la trasparenza di quel volto,
è luce che illumina.
Ho raccolto perfetta letizia,
vangelo che fiorisce.

Ho raccolto fraternità cara,
semplicità francescana.
Ho raccolto povertà ricca,
nulla manca di gioia.

Ho raccolto la preghiera di quell’uomo,
anch’io mi sono messo accanto, indegno.
Ho raccolto la sorpresa di un augurio,
benedico il tempo che passa.

Ho raccolto un pensiero che m’infastidisce,
l’ho passato a Lui, ne vive.
Ho raccolto misericordia, divina,
al pellegrino riconoscente.

Ho raccolto…
Ho raccolto la vita!

Non frammenti, ma semi!




No, il Signore mi ha raccolto!
Il Signore è seminato in me!
Crescerò
per Lui, con Lui, in Lui!







PELLEGRINO della MISERICORDIA

Viaggio in Polonia - 20/25 agosto 2012 - Cracovia, Czestochova, Wadowice


ANDIAMO

(…partenza del pellegrinaggio- 20.08.2012)

Notte piena
di delicata fraterna premura,
s’alza a preparare un caffè
ancora prima del mattino,
lungo e duro il cammino.

Buio pesto
il cuore s’emoziona di luce,
saremo in tre, no, in quattro,
un viaggio nella misericordia c’attende,
Patrizia, Marta, ed io, Sonia, pur presente.

Vigilia di prova,
malanni puntuali a rompere
progetti, desideri, sogni coltivati,
fiduciosi, grati, a tanta alta bontà
ci guida la santa volontà.

Italico confine
presto giunto apre
all’asburgico verde di colli, declivi dolci,
terra slovacca arde afosa,
ancora Lucifero vuol bruciare ogni cosa.

Pellegrini ovunque,
amici tra parola e preghiera,
guida prudente calma,
nel suolo polacco fedele entriamo,
si risveglia il cuore, lo veneriamo.

Ora nona,
ora di misericordia,
sangue e acqua dal costato trafitto
del Cristo Salvatore, unica sorgente,
a sanare il mondo e la perduta gente.

Ora tarda, c’accoglie Antoni,
portiere di notte veglia
luminoso su pellegrini d’ogni dove,
cuore, parole, esperienza sicura,
per tutti misericordiosa premura.


DIVINA MISERICORDIA

(…Santuario – Cracovia – 21.08.2012)

Oasi di pace silenzio preghiera
dolce misericordia
al cuore guarigione e bontà
fa nuovo risorto l’uomo in me
più mite e umile, Gesù, simile a te.

Amore in fiore,
misericordia il frutto,
tende al bene libera dal male,
fiducia nell’altissimo Dio,
carità sincera al prossimo mio.

Volontà santa
a fare sana ogni cosa,
ogni progetto passo del cuore,
sola via che porta a salvezza,
dona vita e libertà in pienezza.

Preghiera meridiana
alla fonte autentica genuina,
contemplazione pacata e quieta,
intimo colloquio di volti sereni
offre raggi di luce su pensieri terreni.


CZESTOCHOVA

(… alla vera rivoluzionaria della Polonia – Czestokova – 22.08.2012)

Prima dell’alba davanti alla Regina,
rivoluzionaria, aurora di speranza divina,
Madonna nera tutti l’invocano,
in ginocchio cadono, fidenti pregano.

Squilli di trombe, rullar di tamburi,
giovani adulti, emozione e sussurri,
scopre solenne la Madre il volto
sfregiato, ferito perché ama molto.

Finalmente il dovuto mio omaggio,
sia misericordia per il poco coraggio,
compromessi, miseria, timore,
spesso limite al mio pur sincero amore.

Con sorelle, fratelli devoti
umile porgo sentimenti e pensieri noti
Maria conosce il cuore, i suoi danni,
non migliorato purtroppo dopo tanti anni.
Eucaristia, rende grazie, tutto ama,
il ministero di misericordia la proclama
di  Maria veglia lo sguardo unico più che raro,
“tu sei sacerdote, tu mi sei caro”.

MISERIA... eppure

(… Auschwitz e Birkenau – 22.08.2012)

La grazia prima,
il peccato dopo,
misericordia sorprende,
miseria distrugge,
più grande il bene del male,
eppure
l’inferno non ha eguale.

Sofferenza inaudita,
odio satanico,
il simile se stesso annienta,
pianto, paura, disperazione,
l’umanità amata, redenta,
eppure
bestialità ora vincente, attenta.

Martiri il nome loro,
nel cuore del Dio impotente
ove l’amore non fugge, è presente,
straziato nella carne
con santi e peccatori poveri cristi
eppure
un giorno luminosi, non più tristi.

Schiacciata al male la testa,
offerto il cuore al bene,
misericordia umile vince,
miseria arrogante perde,
Maria, madre dell’umanità divina,
eppure
accanto all’uomo terreno veglia, cammina.

Coraggio, speranza, perdono,
amore toglie al male risorse,
forte nell’impotenza frena
orgoglio superbia invidia diabolica,
ancora di sangue e lacrime il mondo è bagnato,
eppure
diventa il parto dell’uomo che Dio vuole amato.

TURISTI

(…Wieliczka, miniere disale, e Wawel – 23.08.2012)

Nelle viscere della terra
ad ammirare capolavori
da ingegno e opere d’arte stupiti
di sudore e fatica mai finiti.

Cunicoli, gallerie,
giù, giù nella miniera,
una stupenda cattedrale
dalle profondità una lode al cielo…
sale.

Compagnia bella,
labirinto sotterraneo,
amicizia cara vero “sale”
che condisce la vita con ciò che vale.

Usciamo alla luce, e al caldo,
ristora un piatto tipico,
fresca birra a dissetare,
e via, città di cultura e arte da visitare.

Wawel regale castello,
piazza grande di musica e festa,
un sorriso, un buon gelato, un abbraccio
firmano un giorno bello di questo viaggio.

 

ALLA CASA DEL PADRE

(…Wadowice, paese natale di Giovanni Paolo II – 24.08.2012)

Alla casa del padre beato
la preghiera per la Chiesa santa,
casa di misericordia,
incontro d’umanità, di concordia.

Famiglia che amo,
più di carne e di sangue,
in essa la pastorale cura
sia frutto e sapore di carità matura.

Sentimenti di Cristo,
discepolo sua immagine,
solamente autentico vangelo
è strategia annuncio di cielo.

“Non avere paura”,
l’insegnamento primo
che accoglie, apre il cuore
all’uomo buono come al peccatore.

Al quotidiano amore ritorno,
pace, fiducia, serenità intorno,
tendere al bene con il fratello,
libertà a fare il mondo più bello.

( …Nowa Huta, quartiere della fedele Polonia)

Ultimo sguardo adorazione
in ogni chiesa, in ogni condizione,
la prova salva della fede il tesoro,
il bene-essere non vale tutto l’oro.

Chiesa martire è feconda,
promessa e germe di umanità
risorta nella storia cammina,
dono di grazia, fiducia e misericordia divina.


JESU, UFAM TOBIE

(Gesù, confido in te)

(... ritorno a casa – 25.08.2012)

Iesu, ufam tobie,
a te affido ansie e paure mie,
pace, serenità forza mi prende,
impegno quotidiano attende.

Corre la via su paesaggi di favola
limpidi, ordinati, puliti,
ritorniamo sereni,
là dove eravamo partiti.

Con fiducia va il cammino,
guida sicura il pastore divino,
“confida in me”
ogni affanno e tristezza,
avranno, luce, gioia, e bellezza.

Misericordia è il prossimo amare,
offrire il bene, dal male liberare,
perdono il peccato vince, cancella,
ricrea l’uomo, immagine più bella.

Grazia è volontà divina,
nel cuore mio, dimora vicina,
pure il ministero misericordioso
il lavoro pastorale fa glorioso.

Gloria e lode, visione di Dio,
gioia piena, tesoro mio,
con Maria, fiducia e misericordia son carità,
è già qui l’abbraccio della santa Trinità.

Amore trafitto, raggi di luce,
proprio carità anche ora conduce,
sulle labbra sussurri di parole pie,
battito del cuore, Iesu, ufam tobie.







domenica 26 agosto 2012

ARCOLBALENO

Nubi, vento, acqua,
grandine,  tempesta,
ecco, ecco l’arcobaleno,
qui è la festa.

Sollievo giunge alla calura,
arsa la terra, lava la pioggia,
all’umanità dura il tuono si fa parola,
 “no, non dimentico, non sei sola”.

Rumori per l’aere rincorrono,
sia pace negli uomini,
ai roventi terreni dolori
risponde il cielo con i suoi colori.

Arca d’alleanza nuziale,
spira carezza leggera a calmare
ansie, impazienza, timore,
più del fuoco può molto l’amore.

Iride scomparso, no, sceso
nell’anima dimora divina,
talamo nostro, abbraccio tutto mio,
rimane in me il sereno, il buon Dio!





OMELIA

21 Domenica B – 26-08-2012

- Giovanni 6,60-69

Le affermazioni di Gesù sul “pane” che dà la vita, “la mia carne è vero cibo, il mio sangue vera bevanda”, avevano gettato scompiglio tra i suoi ascoltatori. Non sono esenti da questa crisi i suoi più stretti discepoli, i Dodici. “Questa parola è dura! Chi può intenderla?”. La crisi, l’incertezza, il dubbio, sono bagaglio di chi segue il Signore e si mette in ascolto della sua parola. Quante volte anche noi abbiamo pensato davanti al vangelo: questo è troppo, è impossibile,  roba da matti!. E’ bello, ma impensabile”. Contestiamo o addomestichiamo il vangelo, oppure ce ne allontaniamo, ce ne andiamo.

“Tra voi ci sono quelli che non credono”. Gesù non si meraviglia, anche se può fargli dispiacere la resistenza che c’è in noi. Noi che siamo tra coloro che lo cercano, lo seguono ovunque, lo ascoltano, ma non credono. Praticanti non credenti! Anche qui, forse, nella nostra assemblea. Potremmo sentirci anche offesi. Ma se fosse la verità?
Fede è di più di praticare. Non credono quelli che non danno fiducia al signore, non conoscono la sua volontà di amare, di liberare dal male, dal peccato dalla morte, per cui aveva detto “io sono il pane della vita, chi mangia di me non muore, ha la vita eterna”. Non credono quelli che non conoscono tale misericordia.  Chi non crede, torna indietro, non va più con lui.

“Volete andarvene anche voi?”. Gesù davanti alla crisi dei suoi non cambia una virgola del suo annuncio, non lo modifica, non lo addomestica, e non li blandisce i suoi correggendo quanto aveva detto. Esce con un’espressione che può risuonare nel nostro cuore in modo differente: una preghiera, perché non lo lascino solo, quelli che dicono di essergli amici, oppure una sfida  per i più arroganti, come a dire, “se non siete d’accordo, quella è la porta!”.

“Signore, da chi andremo?”. Pietro interviene non lamentandosi con Gesù, “sei troppo difficile e poco paziente, non sai la fatica che facciamo…”. La sua esclamazione  potrebbe venire dalla pena che gli fa quest’uomo che ora viene abbandonato da tutti, oppure dalla vergogna di essere anche lui un voltafaccia, di essere un traditore…Cosa per ora non avviene. Ma poi ecco la verità: “Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio, noi ci siamo fidati e  ci fidiamo di te”.

“Tu hai parole di vita eterna”. Probabilmente lo stesso Pietro non sa neanche lui la portata di questa confessione di fede, di fiducia. Fatto sta che resta! Con le nostre crisi siamo dietro a Gesù, gli diamo anche noi fiducia, e pur non comprendendo appieno la sua parola, il suo dono, la sua misericordia, la sua volontà di trarci dal male e dalla morte, restiamo con lui, “rimaniamo in lui”.

No, io non lascio Gesù. Forse il mio amore è ancora tanto imperfetto, è fatto di timori, di qualche speranza. Confido in Lui, che continuerà a tenermi accanto a sé anche se vede la mia fatica, conosce le mie tentazioni. Saprà spazzare via le mie incertezze e le mie paure.






domenica 19 agosto 2012

OMELIA

20° Domenica B – 19.08.2012

- Proverbi 9,1-6
- Efesini 5,15-20
- Giovanni 6,51-58


“La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda”.
Affermazioni forti, inaudite, scandalose, quelle di Gesù. Pretese che non stanno né in cielo né in terra, blasfeme, per gli ascoltatori, diligenti e praticanti, visto che il discorso è tenuto nella sinagoga di Cafarnao. E’ sempre la stessa regola: se vuoi creare scompiglio, basta che parli nei luoghi ufficiali e contro la tendenza comune. Non è politicamente né religiosamente corretto il discorso di Gesù.
Eppure è la Sapienza in persona, incarnata che parla. Quella che, secondo le parole del libro dei Proverbi, prima lettura, si è costruita la casa tra gli uomini, ha posto qui la tenda, ha preparato il suo vino e imbandito la sua tavola invitando tutti, in particolare chi è inesperto, sprovveduto, sfortunato, infelice, povero, a mangiare e a bere.

Ma che cos’è o meglio chi è questa Sapienza che osa tanto: “chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui…colui che mangia di me, vivrà per me”. E’ il Figlio di  Dio mandato dal Padre nell’uomo/Dio che è Gesù. Sì va bene, ma costui è fuori di testa, “come può darci la sua carne da mangiare?”.

Ma noi non pensiamo che come l’incarnazione è avvenuta nel seno di Maria, così può avvenire anche in ognuno di noi? Nutrendoci di Gesù, mangiando Lui, diventiamo Lui. Rimaniamo anche con i nostri limiti e miserie, poiché data la nostra resistenza o debolezza, la concessione al peccato che facciamo, non basta certo una comunione a cambiarci l’esistenza (anche se l’assunzione di questo cibo mira a farci diventare Gesù che peraltro rispetta la nostra natura e personalità!). Mangiare il pane disceso dal cielo cambia comunque la nostra storia, anche i nostri peccati.

Sì, va bene, ma dov’è questa Sapienza in un dire e in un agire così fuori dal comune. Dove sta l’intelligenza? Giacché la prima lettura parla che si tratta di andare dritti per la via dell’intelligenza, noi che siamo inesperti, pur ritenendoci navigati.

Sapienza, dal verbo sàpere che significa dare e riconoscere sapore ai cibi, a qualcosa che assumiamo, a quello che facciamo. E’ avere e trovare gusto, gioia, piacere, godimento, letizia in ciò che come viviamo. Sapiente non è chi pesa le cose, le convenienze, chi misura se vale o non vale la pena; la via dell’intelligenza non la percorre semplicemente chi scruta, chi la sa lunga, chi non si lascia incantare. No, Sapienza è proprio incanto, stupore, sapiente è chi si lascia stupire, incredulo, dal prodigio di Dio, dal suo amore.

Che differenza tra i Giudei che dicono : “come può costui darci la sua carne da mangiare” e Maria di Nazareth che candidamente chiede all’angelo “come può avvenire quello che mi dici”?
La differenza la fa l’amore, la fiducia, all’abbandono al progetto di Dio. La sapienza è nell’amore che è il solo condimento che dà sapore, gusto, gioia, alla vita; non solo, ma è senza data di scadenza, garantisce una durata eterna. Questa sapienza è la vera volontà del Signore, a cui esorta Paolo nella seconda lettura incoraggiando a non comportarsi da stolti  ma da saggi in giorni così cattivi.

Un’ultima cosa. Dove incontriamo la carne e il sangue di Cristo, dove possiamo mangiare e bere  di Lui? Nel pane dell’Eucaristia che assumiamo e adoriamo, nella Parola del vangelo che ascoltiamo e mettiamo in pratica, nello Spirito che accogliamo e che seguiamo, nei fratelli che amiamo, che serviamo, adorazione tradotta in atto. Nessuno è allontanato dalla tavola che Dio ha preparato, a nessuno è negato di nutrirsi di Gesù, a nessuno è negata la sapienza, lo stupore, la gioia, la letizia, il gusto di vivere, se mangia e dona da mangiare amore.  



sabato 18 agosto 2012

PERFETTA LETIZIA


         (… alle care sorelle della Comunità Adveniat)

Guardo il Tuo volto nel mattino,
dolce e impaziente si fa il cammino
con Te, amore mio,
compagno, fratello, e Dio.

Assale già l’aria calda, resiste la brezza,
anche oggi non mancherà la carezza
di limpide, gioiose povere sorelle,
ricchezza unica, di grazia belle.

Confortan degli uomini la via
che troppo spesso difendono “è solo mia”,
non conoscono sentieri di vita e d’amore,
soffrono il peso della croce, o forse del timore.

“Dammi la tua parte di fatica e contrarietà,
la farò lieve giogo, canto di libertà.
Non sono io per te Sposo e Signore?
Miracolo incontenibile per entrambi è l’Amore.”

Guardo, silenzio, amo il volto
del sommo bene mai tolto,
il respiro fresco di una giornata afosa
è sospiro di chi nell’Amato riposa.

Il domani pastorale già preme, attende,
confido nello Spirito che discende
a liberare i cuori, illuminare le menti,
fecondare di grazia e vita le sementi.

Via d’intelligenza e di sapienza vera
percorra l’umanità che cerca, prega e spera,
sulla tavola del Signore ogni dono imbandito,
s’offre, ristora, sazia chi è povero e stupito.

Servono sorriso e “pane disceso dal cielo”
sorelle di perfetta letizia e di vangelo,
abbandono a fraterna carità il bel segno,
“Venga o Padre, presto, il Tuo Regno”.





giovedì 16 agosto 2012

BRICIOLE di VITA

BELLISSIME...STELLE !

                                                        (...messaggio estivo!)

Miei carissimi tutti,

nell’iconografia cara alla tradizione, Maria, l’Assunta in cielo, è donna sul cui capo vi è “una corona di dodici stelle”. Bellissima icona, significativa anche della nostra Comunità che a Lei è dedicata. Le “stelle”, numerose, minuscole, luminose, quanto le persone care, piccoli e grandi, di recente nascita e arrivo o di vecchia data, fanno corona al nostro vivere il vangelo, la bella notizia che Dio ci ama, anzi ne sono riflesso nelle notti e persino nei giorni della nostra esistenza. E’  grazia poterle scorgere e ammirare! Un dono accorgersene!

Luglio 2012 
Campeggio Parrocchiale ad Auronzo – Palus S.Marco 

01. 07. 2012 - E’ arrivata ieri mattina con mamma e papà. Si guardava attorno, curiosa, con i suoi occhioni neri, abbozzava il sorriso innocente, furbo, e nella preghiera della sera aveva fatto sentire pure la sua voce… Non aveva perso tempo a giocare, raccattare in bell’ordine sassi e ciottoli, il suo angolo di terra, questo fiore portato quassù, nel nostro cuore, prima ancora che nel campo. Bellissima, Mirna!

- Attraversava il campeggio una giovane coppia. “Permettete”, oso fermarli. Sono attratto da un fagottino che lui, il papà, porta sulle braccia e nel contempo protegge con un ombrellino dal sole cocente. La mamma li segue a pochi passi con il necessario per il picnic…Scoprono il loro tesoro, la  “stella”, una bimbetta - 3 mesi -, mi dicono, addormentata, di una tenerezza a cui non si può resistere. Meraviglia!
“Padre, una benedizione!” “Ben volentieri,e vi aggiungo anche un bacio!”.
Bellissima, Valentina.

- Il sole picchia forte. Si cerca un po’ d’ombra che non manca quassù…. Si spera in un filo d’aria, una brezza che attenui la calura. Un giovane e una mamma di colore tengono per mano un bambino di 5 anni, spingono una carrozzina dove c’è la sorellina, 2 anni, morettini, color cioccolato. All’ombra, vicino la mia tenda,  stendono la coperta…I due piccoli vi si sdraiano, già dormono. Non sembrano sentire il caldo, ma certamente hanno tutto per loro il calore che l’affetto dei genitori dona. Due angioletti, nel fresco del paradiso. Bellissimi, Fabio e Ilda!

Sono i primi giorni del campeggio. Sono i primi anni di vita di queste “stelle”, e già con la loro bellezza illuminano l’esistenza  nostra. Suscitano stupore, tanti “oh” di meraviglia. Ci fanno più dolci e buoni. Queste “stelle” sono le pupille bellissime di Dio con cui egli ci guarda, vede bellissimi anche noi, ci affascina e ci ama, ci tocca il cuore, ci commuove… Primo turno. Innocenza e candore, tenerezza, i “più piccoli” s’accendono con stupore davanti alla vita,  fiori che s’aprono alla bellezza della volta celeste e al calore della crosta terrestre…

29.06.2012 – Qualche giorno fa non mancava, simpaticamente, di lamentarsi : “ma guarda dove mi ha mandato mia mamma, ma guarda come ha speso i soldi…”, con la fatica di partecipare. Stasera tutta un’altra cosa. Forse non è quello che ci aspettavamo ma gli abbiamo regalato un momento di intensa gioia, vissuto con una serietà che ci ha lasciato tutti senza parole. Lui, così incapace apparentemente di concentrazione, nel ricevere il segno e l’abbraccio alla veglia finale del campo, unico mi ha sorpreso con una parola piena di consapevolezza e bellezza: “Grazie”.

05.07.2012 – Secondo turno. Ecco qui, bellezza della vita che cresce, ma voglia di prevalere, di essere primi, persino con qualche capriccio… ne offuscano lo splendore. Messi insieme, a volte, invece di  moltiplicare il chiarore che farebbe bene ai grandi, queste “stelle” rischiano di spegnersi…Ma no! Chi ci ha acceso, il buon Dio, non mancherà di averne cura, anche attraverso la nostra pazienza, la  fiducia, la nostra luminosità di adulti. Forse dobbiamo lasciarci sorprendere anche dal loro pallido, timido, a volte impacciato, chiarore…Oggi stavo ricevendo una medicazione, un ragazzo mi si è avvicinato, mi ha regalato, senza alcuna parola, una carezza; poi è ritornato con alcune fragoline di bosco, a dire che le “stelle” sono vive.

13.07.2012 -  Sono stati  giorni impegnativi con i più grandicelli, un terremoto ormonale che rovescia la calma, l’ordine. “Stelle” impazzite di vita con tanta voglia di splendere, di mettersi in luce alcune; altre ancora timide, riservate, alle prese con i primi sentimenti… Maturità e divertimento, un giusto mix, perché l’esistenza non diventi un profondo buio in cui ci siamo cacciati noi adulti. Con loro è impossibile essere stanchi, finiti, vecchi, o d’altri tempi… Benedette queste stelle “adolescenti” che hanno accettato di danzare con me, che hanno sorriso, non si sono scandalizzate se sono apparso loro un po’ goffo e con il fiatone. Anche nel cielo del loro ritorno a casa  rimangano nella luce che ci è stata data.

Adulti, genitori, animatori, qui come altrove, in queste settimane e oltre, stelle comete attraversano la vita dei figlioli, dei ragazzi , per coinvolgerli in quel nucleo di energia, di calore, di amore che li fa muovere, e che ognuno man mano che cresce è chiamato a scoprire in sé. Non stelle cadenti, come quelle che vedremo sfrecciare nella volta celeste in queste notti d’estate, stelle che si spengono, …Avverrà ma soltanto dopo aver “bruciato” tutto l’amore di cui Dio le ha fornite, e avere mostrato nella loro bellezza un riflesso del suo volto.

- - - - - - - - - - - - -

22.07.2012 – E’ la “stella”che brilla alta nel nostro firmamento, qui a Monteviale ormai. Cesarina ha “bruciato” e illuminato d’affetto e di coraggio la sua casa; sostenuta dai suoi cari nella fragilità della sofferenza, ha coronato di splendore, più forte del dolore, di bontà e determinazione, la sua vita. Rimane luminosa per noi, nel riposo in cui il Signore oggi l’accoglie. Non si spegne la “stella” autentica, non ha età, vicino al sole non è oscurata ma partecipa più intensamente della medesima luce che è l’Amore. Sulla terra un percorso di prove e speranze, nel cielo solo gioia in pienezza; quaggiù cammino faticoso nella quotidiana storia, lassù è data certa la gloria!

Frammenti, piccoli bagliori, un luccicar semplice di stelle… condivido con voi, carissimi. Il nostro percorso è illuminato, e anche inevitabili nubi lasciano filtrare il chiarore… Ammiriamo le stelle che coronano il capo della Vergine Maria, Assunta in cielo, patrona della nostra Comunità. Guardiamo anche quelle che il Signore ha acceso e non fa mancare nella nostra storia. Vogliamo esserlo, con il suo aiuto, per coloro che sono nella solitudine, nello smarrimento, nella paura di una notte buia di cui non vedono la fine. Non c’è alba senza sole, noi ne possiamo essere l’annuncio rendendo meno tenebrosa l’oscurità. Se poi, come ci auguriamo e preghiamo, viviamo uniti volendoci bene, saremo addirittura una “costellazione” che rassicura e orienta il cammino di chi passa da queste parti sulla via della bellezza e della felicità per la quale siamo stati creati, accesi d’amore. Buona festa dell’Assunta, “donna coronata di stelle”. Noi! “Costellazione” di Monteviale!
Con bell’affetto, luminoso.
                                                                                            Don Francesco