3° Domenica Pasqua A
– 30.04.2017
Quel che succede sulla strada da
Gerusalemme ad Emmaus è specchio della nostra esistenza.
Ogni passo di quel cammino, ogni
momento, ogni lamento e sospiro dei due viandanti, è illuminante. Noi cogliamo
alcuni particolari di quell’incontro e in special modo ciò che costituisce la
“buona notizia” di cui abbiamo bisogno per continuare il nostro quotidiano
cammino.
- Mentre erano in cammino, come
loro lo siamo anche noi, lo sono anch’io, “Gesù in persona si accostò e
camminava con loro”. Non meraviglia che i loro occhi fossero impediti a
riconoscerlo; ne avevano svariati motivi: rabbia, delusione, paura,
scoraggiamento, tristezza… a me stasa sapere questo: “Gesù in persona si
avvicina a me e con me cammina”. Ogni giorno, soprattutto quando non ci sono
più speranze, le attese sono andate deluse, ciò in cui confidavo è svanito.
Questa presenza significa che non sono buggerato, tradito,abbandonato. Non è
questa una “buona notizia”?
- Gesù ascolta e prende parte ai
nostri sfoghi , amarezze, rabbia, e poi – se lo ascoltiamo – ci spiega ogni
cosa. Spigare non è far capire; c’è chi non capirà mai, non è il grado di farlo
perché è stolto duro di cuore. Allora
spiegare è “ far comprendere”, cioè “mettere dentro”, e riaccendere il cuore,
l’entusiasmo, l’emozione. E’ quello che confessano alla fine di due viandanti,
sorpresi : “Non ardeva forse in noi il nostro cuore…”. Gesù fa ardere,
riscalda il cuore, riaccende la vita!. “Buona notizia”!
- Alla fine della giornata, Gesù
accoglie l’invito a restare con i due :“ Resta con noi…”. Egli non uno che viene, insegna, fa il
maestro, e poi se ne va per la sua strada. No, vuole “rimanere con noi” L’aveva
detto, raccomandato e assicurato ai suoi più volte. Questo “rimanere” è suo
desiderio; è desiderio di chi ama. “voglio stare con te”. Ed egli lo suscita in
chi incontra.
Rimane in quel “pane spezzato
a tavola con noi”, qui ogni domenica. E’ l’Eucaristia che anche oggi
facciamo; porta benedizione e vita che apre definitivamente gli occhi ai due, e
a noi. Molto più che una frammento di…”buona notizia”!
- Quale cambiamento porta questo
incontro!
Il cammino dei due, e il mio,
forse prima lamentoso, faticoso, triste, pesante, diventa una corsa veloce, “senza
indugio”, da Emmaus a Gerusalemme. Questo ritorno è il vero cammino
pasquale dei risorti.; a narrare ciò che ci accade e riceverne la conferma
nella comunità dei discepoli,amici di Gesù, che non ci siamo sbagliati o
ingannati.
A cosa serve la Comunità
cristiana? A dare conferma che quello che noi viviamo nel nostro cuore, nella
nostra esistenza, non è un’illusione, un abbagli, un sogno, un inganno, ma è la
verità. Abbiamo bisogno che qualcuno ci dica, come strato per i due: “Sì, non
vi sbagliate. Il Signore è vivo”.