domenica 30 aprile 2017

OMELIA

3° Domenica Pasqua A – 30.04.2017

Quel che succede sulla strada da Gerusalemme ad Emmaus è specchio della nostra esistenza.
Ogni passo di quel cammino, ogni momento, ogni lamento e sospiro dei due viandanti, è illuminante. Noi cogliamo alcuni particolari di quell’incontro e in special modo ciò che costituisce la “buona notizia” di cui abbiamo bisogno per continuare il nostro quotidiano cammino.

- Mentre erano in cammino, come loro lo siamo anche noi, lo sono anch’io, “Gesù in persona si accostò e camminava con loro”. Non meraviglia che i loro occhi fossero impediti a riconoscerlo; ne avevano svariati motivi: rabbia, delusione, paura, scoraggiamento, tristezza… a me stasa sapere questo: “Gesù in persona si avvicina a me e con me cammina”. Ogni giorno, soprattutto quando non ci sono più speranze, le attese sono andate deluse, ciò in cui confidavo è svanito. Questa presenza significa che non sono buggerato, tradito,abbandonato. Non è questa una “buona notizia”?

- Gesù ascolta e prende parte ai nostri sfoghi , amarezze, rabbia, e poi – se lo ascoltiamo – ci spiega ogni cosa. Spigare non è far capire; c’è chi non capirà mai, non è il grado di farlo perché  è stolto duro di cuore. Allora spiegare è “ far comprendere”, cioè “mettere dentro”, e riaccendere il cuore, l’entusiasmo, l’emozione. E’ quello che confessano alla fine di due viandanti, sorpresi : “Non ardeva forse in noi il nostro cuore…”. Gesù fa ardere, riscalda il cuore, riaccende la vita!. “Buona notizia”!

- Alla fine della giornata, Gesù accoglie l’invito a restare con i due :“ Resta con noi…”.  Egli non uno che viene, insegna, fa il maestro, e poi se ne va per la sua strada. No, vuole “rimanere con noi” L’aveva detto, raccomandato e assicurato ai suoi più volte. Questo “rimanere” è suo desiderio; è desiderio di chi ama. “voglio stare con te”. Ed egli lo suscita in chi incontra.
Rimane in quel “pane spezzato a tavola con noi”, qui ogni domenica. E’ l’Eucaristia che anche oggi facciamo; porta benedizione e vita che apre definitivamente gli occhi ai due, e a noi. Molto più che una frammento di…”buona notizia”!

- Quale cambiamento porta questo incontro!
Il cammino dei due, e il mio, forse prima lamentoso, faticoso, triste, pesante, diventa una corsa veloce, “senza indugio”, da Emmaus a Gerusalemme. Questo ritorno è il vero cammino pasquale dei risorti.; a narrare ciò che ci accade e riceverne la conferma nella comunità dei discepoli,amici di Gesù, che non ci siamo sbagliati o ingannati.
A cosa serve la Comunità cristiana? A dare conferma che quello che noi viviamo nel nostro cuore, nella nostra esistenza, non è un’illusione, un abbagli, un sogno, un inganno, ma è la verità. Abbiamo bisogno che qualcuno ci dica, come strato per i due: “Sì, non vi sbagliate. Il Signore è vivo”.







martedì 25 aprile 2017

BRICIOLE di PAROLA

 1Pietro 5,5-14 e Marco 16,15-20.

"il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede". 

"Fede" è certezza che c'è Qualcuno che mi ama, mi vuol bene, mi difende.
Questo è il Vangelo, la "buona notizia ". Quindi non un peso o un cumulo di cose da osservare, ma, prima di tutto, un amore da accogliere e difendere. Sta in "questa" fede la forza per resistere al maligno, subdolo e menzognero, che si nasconde, si camuffa, illude emenzogne

Le "sofferenze", di cui parla Pietro nella sua lettera, sono il male nelle sue varie forme che questo essere spirituale reale contribuisce a rendere pesante e insopportabile, causa della nostra
infelicità.

Dice Gesù : "questi sono i segni che accompagneranno quelli che credono:..."
e a ognuno sia dato quello che, in questo momento, forse fa per lui... Le singole espressioni di Gesù sono indicative di mali che feriscono profondamente e mortalmente.
Ma pure la sua Parola, che dà salvezza, ci accompagna, nella festa della... liberazione!

lunedì 24 aprile 2017

BRICIOLE di PAROLA

 Atti 4,23-31e Giovanni 3,1-8.

"... concedi ai tuoi servi di proclamare con franchezza la tua parola... "
"...e tutti furono colmati di Spirito Santo".
"... così è chiunque è nato dallo Spirito".

Ora entra "in scena" - mi si passi il termine - lo Spirito Santo. 
Ora viene svelato l' "attore principale " che ha realizzato la volontà del Padre sul Figlio richiamandolo dalla morte alla vita.
Mistero della Trinità!


Questo "vento", questa "voce", sono per tutti; sono per quanti cercano nel proprio cuore la verità o, meglio, da essa si lasciano trovare.Per questo sono inquieti, ma "senza falsità", e vivono la loro umanità con grande rispetto degli altri, riconoscendosi essi stessi un "mistero". 

Questo "vento", questa "voce", sono in particolare per chi ascolta l'amore che è in loro, come i discepoli innamorati del Maestro e Signore davanti ai tanti che non lo conoscono. Questo "amore" consente loro di essere la "sua mano affinché si compiano guarigioni, segni, e prodigi"

Signore, tu sei con noi!
Compi segni della tua presenza!


BRICIOLE di PAROLA

1Pietro1,3-9 e Giovanni 20, 19-31.
 
"Voi siete ricolmi di gioia... indicibile e gloriosa... rigenerati nella sua grande misericordia... ".
E la Pasqua continua! 

Non mi basta credere alla risurrezione di Gesù.Io, Gesù lo voglio "vedere", lo voglio "toccare". Sì, come Tommaso. La mia "risurrezione" - rigenerazione - sarà quando io incontrerò il Risorto. 

Il luogo dell' incontro? "Porte chiuse" e "ferite aperte"

Le "porte chiuse" dietro le quali si erano asserragliati, imprigionati, i discepoli per paura, per disfatta, forse anche per... rimorso, diventano casa o "luogo di misericordia".
Le "porte chiuse" - paura, disperazione, egoismo, indifferenza, ogni male e infelicità... - attirano il Risorto che sa "violarle"con delicatezza, portando pace, incoraggiamento, perdono, liberazione. Misericordia!


Le "ferite aperte", quelle sue, confermano il Risorto, la sua presenza in mezzo a noi, la sua Misericordia. Perché sono "ferite dell'amore"
Quando io incontro chi porta le "ferite dell'amore", quando incontro una persona che ama dando tutta se stessa, io incontro e riconosco il Risorto, il Vivente, e torno a vivere anch'io.

Non temo le mie "porte chiuse"... che non impediscono alla Misericordia di venire da me.
Lasciatemi le mie "ferite dell'amore"...,
o non temete di procurarmele, perché della Misericordia mi fanno portatore.


venerdì 21 aprile 2017

BRICIOLE di PAROLA
 
Atti 4, 1-12 e Giovanni 31, 1-14

"In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati". 

Una conferma di cui abbiamo sempre bisogno, visto il vacillare nostro di fronte alle offerte che promettono "salvezza".
"Salvezza" : tutto il bene che desideriamo, la felicità che cerchiamo o il... benessere semplicemente per cui ci...danniamo pure anima e corpo. 

"Salvezza" è essere amati, avere qualcuno che ti vuol un tal bene che ti "libera" dalla morte, dal male; ti dà gioia di vivere anche in mezzo alle difficoltà, ti perdona, valorizza la tua persona, "ha una storia con te", porta bellezza, pace, giustizia (molto di più che non aver... grane! ), serenità nelle tue relazioni con gli altri e il mondo...

"Salvezza" è... "capacità" di amore!
"Capacità ", cioè "unità di misura" per accogliere e da cui riversare sul mondo amore; "unità di misura" di...Cristo Gesù! 


Nei "giorni della Misericordia", la grazia che dà entusiasmo e forza, allarga la nostra "capacità", sta nel riconoscerlo : "È il Signore!".
Benedice la nostra fatica quotidiana, la rende fruttuosa, prepara... "un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane"; ci dice : "Venite a mangiare". 

 
È la sua amicizia la mia salvezza!



giovedì 20 aprile 2017

BRICIOLE di PAROLA

 Atti 3,14-26 e Luca 24,35-48. 

"...per la fede riposta in Lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest'uomo...la perfetta guarigione...". 

Non c'è liberazione, salvezza, vita, che in Gesù e nel suo nome. Tutta la ricerca che in vari modi e tecniche o pratiche affascina e imprigiona non porta a nulla, se non ad una schiavitù ancora più serrata. Gesù, invece, è venuto tra noi per "risanare tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui" (Atti 10, 38).

"Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? ".
Il peccato, che è il dubbio e il rifiuto diventati stile di pensiero e soprattutto di vita, sono difficili da vincere. Sono la nostra tomba e una pietra fatta di orgoglio e paura ci chiude dentro.
Lì si corrompe la nostra umanità.
L'umanità! 


Gesù ancora sceglie questa "via" molto concreta, "glorificata dalla risurrezione", per manifestarsi : 
"Avete qualcosa da mangiare?... e mangiò davanti a loro".
Sembra banale, ma condividere la normalità dell'esistenza con una luce nuova, recando "pace a voi ", può offrire l'opportunità che altri abbiano a superare solitudine, paura...

Certo rimane il "protocollo", o piano d'amore, scelto da Dio, "protocollo" da abbracciare a nostra volta : "il Cristo patira' e risorgerà dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati".

Gesù è il Salvatore.
La sua umanità è la benedizione di Dio. Che sia così anche la mia?!



mercoledì 19 aprile 2017

BRICIOLE di PAROLA
 
Atti 3,1-10 e Luca 24,13-35

“…quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristi, il Nazareno, cammina!”.

Meraviglie della risurrezione, o meglio, del Risorto che opera attraverso i suoi discepoli.
Quale meraviglia a me è datata di compiere?
Quale la richiesta che mi viene fatta?

Non posso dare ciò che non ho, ma posso condividere ciò che mi è stato dato.
La presenza di Gesù vivente in me, l’amore per lui, l’amore di Lui verso i più infelici.

Il passo di chi lascia, le parole sconsolate, il volto triste… il cammino quotidiano.
Ed ecco, “Gesù in persona si accostò e camminava con loro”.
La sua nascosta e certa presenza s’accompagna, pellegrino pure Lui, interroga, illumina, fa ardere il nostro cuore; poi si manifesta se lo invitiamo a restare.

La parola e l’Eucaristia sono fondamento e alimento della nostra fede.
Senza, ritorniamo, smarriti, al …passato, derubati e privi di speranza.
Accogliendolo, invece, da lui ritrovati, ritorniamo…al futuro, alla comunità dei fratelli condividono e confermano la medesima nostra sorpresa.

La giornata di oggi? “…camminando, saltando, lodando Dio”.


 

martedì 18 aprile 2017

BRICIOLE di PAROLA

 Atti 2, 36-41 e Giovanni 20, 11-18.

"... Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso".
Coraggioso annuncio.
Più grande dell' accusa, vera, viene la misericordia, potente, di Dio!
Nessun rancore da parte di Dio: "per voi è la promessa, riceverete lo Spirito santo"


"Lasciatevi 'immergere' (battezzare) nel nome di Gesù". "Pentitevi",cioè "piangete i vostri peccati".
"Donna, perché piangi?".
Altro pianto... d'amore! 


"Hanno portato via il mio Signore".
"Donna, perché piangi? Chi cerchi? ".

Ancora pianto d'amore... riconosciuto dall'Amato.
"Maria". "Maestro".
Un' "esclamazione" è molto più che dire il nome. Lo esclama chi sorprende e chi è sorpreso! 


Ed ecco l'incredibile.
Se "nel nome di Gesù" io ho il perdono dei miei peccati, il mio nome sulle labbra di Gesù è commozione che ti fa venire... un colpo! È salvezza, è gioia immensa! Roba da non credere!
Ora si piange di... gioia!


Piangere i peccati? Lacrime... amare!
Piangere d'amore? Lacrime... dolci!
Piangere di gioia? Lacrime... luminose! Da risorti con il Risorto!
Gesù fammi... piangere! 


Gesù oggi "esclama" il mio nome.
Vado subito a dirlo agli altri.


lunedì 17 aprile 2017

 BRICIOLE di PAROLA

Atti 2,14.22-33 e Matteo 28,8-15

"...in piedi e a voce alta: "... Gesù di Nazareth... Dio lo ha risuscitato... ".
La verità!

"... i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo".
La menzogna! 


La verità è proclamata apertamente.
La menzogna è di nascosto imbastita. 


La verità viene dall' amore manifestata.
La menzogna è dalla paura bisbigliata. 


La verità è e sarà predicata con la vita.
La menzogna coltivata e diffusa con l'inganno. 


La menzogna difende se stessi e i propri interessi, il proprio potere.
La verità cosa offre e annuncia?
Vinta per sempre è stata la morte !!!
Da chi ? 


Quel Gesù sapeva amare come nessun altro. Era uomo, Figlio di Dio, e amava, "con carne umana", ... da Dio!
E Dio lo ha risuscitato perché un amore così non poteva finire! E se anche il mio amore fosse come il suo? Che lo sia!!!


"Ciò che mi spinge a credere è la croce, ma ciò in cui credo è la vittoria della croce". (Blasie Pascal).
Sulla croce Dio diventa amante, e si unisce a me per sua misericordia;
con la risurrezione, a cui sono unito per sua grazia, anch'io lo divento!


Cristo è risorto! Veramente risorto!
Alleluia!



SABATO DEL SILENZIO

Come grembo
vergine e intatto
la tomba vuota
nella roccia scavata
il seme riceve. 


Spirito adombro'
il seno materno,
Amore incarnato
riposa fecondo
in solco ferito. 


Tempo gravido fu
d'attesa incompresa,
di lacrime l'ora,
vuoto l'affetto,
chiede conforto. 


Un momento ancora,
poi pianto di gioia
incredula e bella,
e la gloria a scardinare
il peccato maligno. 


Non più tristezza
né paura che dà morte,
il Signore Amore vivente,
consegnato e traftto,
sorprende il silenzio. 


Pietra scaraventata
e sarà benedizione piena,
pace al mondo intero,
vita amata luminosa
il cammino riprende. 


Precede e s'affianca
il Signore risorto,
arde il cuore, lieto il viso,
l'annuncio corsa veloce:
"Noi l'abbiamo visto".

venerdì 14 aprile 2017

OMELIA

Venerdì Santo – 14.04.2017

Signore Gesù, il nostro sguardo, il nostro cuore, si volgono a te in questo momento con un pensiero di affettuosa gratitudine, commossa e confusa, ma sincera.
Ieri sera, alla tua mensa, ci chiamavi ad “aver parte con te” a quell’amore “sino alla fine” che nutri per noi e per il quale ti inginocchi a “servire” la nostra povera, malconcia, umanità. Ci siamo sentiti onorati, benedetti, da te abbracciati.

Stasera, Gesù, sei tu che vuoi “aver parte con noi” della nostra condizione, triste ed infelice di peccatori, di fratelli tuoi, prigionieri del peccato, a questo crocifissi. Salendo sulla croce tu ne hai cambiato il significato, ne hai rivelato il vero valore, oserei dire la sua bellezza. Non più oggetto e strumento di maledizione, ma luogo di benedizione dove le braccia, e il cuore, sono spalancati ad abbracciare il mondo. Qui tu sei stato “trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità”, e per le tue “piaghe siamo stati guariti”. Tu, senza peccato, hai voluto aver parte alle sue terribili conseguenze, alla morte, e alla morte di croce, per non lasciarci soli, come condannati senza speranza. Sì, fino in cima alla croce, fin nel profondo della morte, ci raggiungi. Siamo anche noi “innalzati”. La nostra benedizione continua!

Gesù, crocifisso per noi e con noi, amante e amato, ti fai testimone della verità, quella che Pilato, come gli uomini di oggi, purtroppo soltanto in qualche occasione tragica dell’esistenza, forse cercava. “Che cos’è la verità?”. Eccola qui la verità. Tu, in croce, sei la verità! “…per questo sono nato e sono venuto per dare testimonianza alla verità”: l’amore smisurato del Padre che manda il Figlio e questi, in perfetta comunione con tale amore, dà la vita per i fratelli, tutti i figli di Dio. Certamente triste verità è il tanto male, il cumulo di cattiverie e di violenza che c’è nel mondo il sangue sparso per odio. Ma è dal tuo sangue versato, invece, per amore che siamo lavati e purificati.
Ci accostiamo a te, Signore Gesù, a questo trono di grazia per ricevere misericordia e guarigione, liberazione e salvezza, la benedizione che mai finisce.

Gesù, crocifisso amore, non manca una pizzico di tenerezza in questa benedizione che ci dai dalla tua croce. E questa rende ancor più confusa la nostra gratitudine. Rivolto alla madre tua, Maria, che ha voluto essere presente al compimento della missione per cui ti aveva accolto e generato, accompagnato in silenzio lungo il tuo ministero pubblico, e rivolto al discepolo che non ti aveva abbandonato, ecco l’ultimo dono : “Donna, ecco tuo figlio…ecco tua madre”.
Nell’ora della prova, la consegna di quanto hai di più caro dice la tua volontà di non lasciarci sprovvisti di segni che ci ricordano il bene che ci porti e della cura che ti prendi per noi. Le persone care che soffrono ai piedi della croce, tu non le lasci sole, e raccomandi a noi di fare altrettanto.
E’ benedizione che tutti conforta e sostiene.

Gesù, sulla croce il tuo lamento, la tua preghiera è rivolta anche a noi: “Ho sete”.
Hai sete di fratelli e sorelle da consegnare al Padre con te, hai sete di vedere libera l’umanità da tanto male, dal maligno che infierisce attraverso la nostra cattiveria  e il rifiuto di te; hai sete impaziente di toglierci dalla “maledizione “ di croci che sono di rabbia e disperazione; hai sete di amore, amicizia, affetto, che ora noi vogliamo manifestarti con un gesto pieno di confidenza, con una carezza, un bacio, con il quale dirti: “Io vivo per te. Tu sei il benedetto di Dio. Amen”.


OMELIA
 
Giovedì Santo – 13.04.2017

“Gesù, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”.
La cena pasquale alla quale li vuole attorno a sé, cattivi e buoni, oltre che essere la cena per celebrare le benedizioni di Dio in favore del suo popolo, una cena che loda Dio per le sue grandi opere, in particolare la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, diventa il luogo, il momento della più grande delle benedizioni.

Innanzitutto è la conferma che l’amore di Gesù per i suoi è “sino alla fine”, al massimo grado, nella misura più alta, fino in fondo,e sapendo quello che stava per avvenire, fino in cima, in cima alla croce.
Essere amati fino a questo punto è la nostra salvezza, è ciò che ci fa vivere altrettanto fino in fondo la nostra umanità, la nostra storia. Non frena tale amore il fatto che a volte chi lo ostacola, chi odia tale amore – il diavolo – s’insinua, ci tormenta nel cuore, nella mente, com’è successo a Giuda e pure a Pietro che resisteva a Gesù. Questa resistenza o rifiuto contribuisce a renderlo ancora più deciso nel servirci. Il gesto del Maestro e Signore di lavare i piedi ai discepoli, a Pietro e allo stesso Giuda probabilmente, gesto che poi spiegherà e ridarà come insegnamento, è la conferma di tanta amicizia che riserva ai suoi. Benedizione è questo amore “fino alla fine”!

Benedizione è essere invitati ad “aver parte con Lui” di questo amore, come dice a Pietro che non vuol saperne di farsi lavare i piedi dal maestro. “Aver parte con Lui” è amare come Gesù fino alla fine, amore che conosce sì il dono di sé sino a dare la vita, ma anche la gloria di una vita che sarà riconsegnata nella risurrezione.
Questo “aver parte”, questa comunione avviene partecipando al sacrificio di Gesù mangiando del suo corpo e bevendo del suo sangue, nutrendoci di Lui a questa mensa che stasera ancora ci vede riuniti, come ogni domenica. Qui noi abbiamo parte della stessa missione che Gesù ha ricevuto dal padre, dare la vita per i fratelli. Io non voglio altro in questa esistenza, se non questa benedizione: aver parte con Lui.

Infine, benedizione è far diventare tale esistenza prolungamento dell’esempio che Gesù da ai suoi amici, a tutti, Pietro e Giuda compresi. Stare a mensa con Gesù, nutrirci di Lui,della sua parola, del suo corpo e sangue, è fare “come ho fatto io” – dice - , cioè servire i nostri fratelli, lavare i piedi gli uni gli altri, considerare gli altri i nostri “maestri e signori”, qualunque sia la loro condizione, anche quella meno meritoria.
Questo esempio noi lo mettiamo in pratica ovunque. A casa, in famiglia, al lavoro, con gli amici… E’ il gesto, soprattutto il cuore che lo dirige, che davvero conduce a liberazione la nostra umanità che spesso ancora cede alla schiavitù del male, della volontà di dominio, prepotenza,egoismo, indifferenza…

Ora ripeteremo, su alcuni fratelli e sorelle della Comunità, il gesto di Gesù in modo che continui nella nostra vita. “Servire è regnare” ci fa grandi, grandi nell’amore; e questa umile carità del nostro Maestro e Signore cresca tra di noi, partecipi dell’amore che salva e libera il mondo.




lunedì 10 aprile 2017

BRICIOLE di PAROLA

 Isaia 42, 1-7 e Giovanni 12, 1-11.

"Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. 
Ho posto il mio spirito su di lui... ". 

Con la forza della mitezza e la dolce tenerezza, dono dello Spirito, farà "uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre". 

È l'opera della passione d'amore di Gesù.
Egli viene a sovvertire la consuetudine dell' "araldo del re" di "spezzare la canna incrinata e spegnere uno stoppino dalla fiamma smorta"(gesti compiuti in piazza, a rendere irreversibile una condanna a morte) e a proclamare la liberazione (prendendo il posto di chi porta le conseguenze del male compiuto! ). È la missione del "servo di Dio" che dà la vita, del Figlio eletto che il Padre ha mandato.
 

Quando mi aprirò a questo dono? Quando imparerò a seguirlo in tanto amore?

Per il momento posso solo "ungere", onorare, adorare "i piedi di Gesù... manifestare innamorato affetto, il più bello, verso di Lui, "profumare" di questo ogni cosa in modo che "in tutta la casa sia l'aroma di tal profumo".
La preghiera e carità di questi giorni siano così profumati!
Vera adorazione, "nardo prezioso"!


In fin dei conti, è il modo per condividere quanto vive Gesù e per questo Egli mi ha voluto tra i suoi, mi ha onorato della sua amicizia, come nella casa di Lazzaro con Marta e Maria.

"Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia" - per realizzare con te il mio progetto di dare salvezza all'umanità che amo - "e ti ho preso per mano".
"Ti ho preso per mano".
Stupenda parola d'amicizia e d'amore!
"Ti ho preso per mano", e non ti lascio!


BRICIOLE di PAROLA

 Ezechiele 37, 21-28 e Giovanni 11, 45-56. 

"... farò con loro un'alleanza di pace... porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre... io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo".
"... è conveniente per voi che uno solo muoia per il popolo... "

Gesù è il nuovo tempio, il vero "santuario" della presenza di Dio tra di noi, luogo di incontro per tutta l'umanità perché diventi il popolo nuovo.
E viene sacrificato "per" il bene comune, per "riunire i figli di Dio dispersi".


È decisa la morte di Cristo, il rifiuto di lui!
È altrettanto decisa la mia conversione, l'accoglienza di Lui? 


Viene il realismo della croce, il realismo... dell'amore che non si ferma di fronte al "male" che ne vuole la morte.
Ma, paradossalmente, Dio si consegna ad essa per poterla stroncare, e con essa, ogni divisione. 

La passione è "scandalo", impossibile da comprendere. 
 Passione di dolore? No! Passione di amore!


lunedì 3 aprile 2017

BRICIOLE di PAROLA

 Daniele 13,1-62 e Giovanni 8,1-11. 

La legge... dell'amore è uguale per tutti.
Innocenti e colpevoli!
"Non è giusto! ". No, l'amore non è "giusto". E molto di più. 

Arriva persino a prendere il posto dell'innocente condannato ingiustamente. Cosa che farà Gesù!
E lo farà anche a "fondo perduto", cioè accettando di non essere compreso, pur di dare salvezza e vita a chi è "perduto" per davvero. 


Poi, con il perdono verso chi è colpevole offre una nuova possibilità, una sempre nuova opportunità :"Và, e non peccare più. 

Sì, "giustizia" è smascherare la falsità, a cominciare da quella che è in noi, difendere chi ne è colpito, dare il perdono... e colmare con l'offerta di noi stessi il gap - il vuoto o distacco d'amore - che il male ha portato in mezzo a noi. 

Tutto opera di... Grazia!



BRICIOLE di PAROLA

Giovanni 11, 1-45 : "... vieni fuori! "

Quaresima. Ancora una benedizione, anzi "la" benedizone!

- "... questa malattia è per la gloria di Dio"
Gloria di Dio è il suo "amore" che abita le nostre oscurità, ogni prova e sofferenza. Non sempre c'è guarigione o soluzione, ma mai mai rimaniamo nella nostra solitudine o disperazione, quando accanto a noi c'è chi ci ama, e... puntualmente! 

- "Io sono la. risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà... ".
La risurrezione è già qui adesso perché Gesù è la vita. Lui me ne fa partecipe con il Suo Spirito. 


- Benedizione è sapere che anche Gesù prova sdegno e rabbia di fronte al male e alla prepotenza della morte. "Non è giusto" : il nostro grido è umanissimo davanti al dolore. Senza cedere alla disperazione!

- "Ti ringrazio, Padre, ... sempre mi dai ascolto"
Ringraziare e benedire per ogni vicinanza e soccorso vuol dire diventare.. benedizione per gli altri. 

A tutti una settimana colma di ogni benedizione, da ricevere e da dare.