BRICIOLE di PAROLA...nell'omelia
26° Domenica B – 26/09/2021
Numeri 11,25-29 - Giacomo 5,1-6 - Marco 9,38-48
Gesù non manca di scuotere e di impartire insegnamenti ai suoi discepoli che fanno una fatica tremenda ad apprenderli, forse perché non li condividono pienamente. Lo svela anche il vangelo di oggi.
Un uomo, che non faceva parte del loro gruppo, scacciava i demoni nel nome di Gesù, ed essi volevano proibirglielo. Giovanni, con l’entusiasmo zelante tipico dei giovani, se ne fa portavoce presso il Maestro. Gesù risponde: “Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi”
L’insegnamento è chiaro. Davanti ad un atteggiamento di chiusura verso una persona, esterna al gruppo, che fa del bene, Gesù, invece, appare molto libero, pienamente aperto alla libertà dello Spirito di Dio, che nella sua azione non è limitato da alcun confine o recinto. Egli vuole educare i suoi, anche noi oggi, a questa libertà interiore. Che non teme la …concorrenza nel fare il bene! E impedisce l’invidia, la presunzione di essere noi soli i bravi, i buoni.
La grande libertà di Dio nel donarsi a noi, che Gesù rivela, ci chiama a non pensare secondo le categorie di ”, “noi/loro”, “chi è dentro/chi è fuori”, “mio/tuo”, “amico/nemico, ma ad andare oltre, ad aprire il cuore per poter riconoscere la sua presenza e l’azione di Dio anche là dove non pensiamo. Si tratta di essere attenti più alla genuinità del bene, del bello e del vero che viene compiuto, che non al nome e alla provenienza di chi lo compie. E invece di giudicare gli altri, dobbiamo esaminare noi stessi, e “tagliare” senza compromessi tutto ciò che può recare inciampo, “scandalizzare”, creare ostacolo alle persone più deboli nella fede.
A proposito di “tagliare”. Ci fanno accapponare la pelle i detti di Gesù: “se la tua mano ti è motivo di scandalo” (perché la tieni chiusa o l’adoperi per ferire), se il tuo piede ti è motivo di inciampo (perché cammini e conduci altri su vie sbagliate), se il tuo occhio rende torbido il tuo cuore (perché si sa sono alla fin fine i desideri che fanno l’animo di una persona), taglia! Le affermazioni di Giacomo, nella seconda lettura, sono autentici colpi di scure, di mannaia, che tagliano quello che non va.
I cristiani, però, non sono dei monchi, degli zoppi o dei “guerci” con un occhio solo. Abbiamo due mani per abbracciare meglio, per dare di più; abbiamo due piedi per camminare più decisi, svelti e spediti, per sostenere chi è incerto e cade; abbiamo due occhi per vedere tutte le meraviglie di Dio, il bene e i bisogni degli altri. Ci è dato soprattutto un cuore, che non è attaccato alle cose e inquinato dall’avidità, pulsa come quello di Gesù, ama come Dio ama. E’ la buona notizia, di cui rendiamo grazie.