...nell'omelia
Notte di Natale 24.12.2018
Carissimi tutti “vi annuncio una grande gioia”. Sì, ci è data stanotte una “grande gioia”!
Troppo a lungo noi ci arrabattiamo e ci illudiamo con gioie, che poi non sono tali, minuscole, futili, passeggere, provvisorie, persino meschine…Ora viene una gioia “grande”, immensa, inimmaginabile fino a questo momento; “grande” come lo è il nostro Dio che ce la dona.
Troppo a lungo noi ci arrabattiamo e ci illudiamo con gioie, che poi non sono tali, minuscole, futili, passeggere, provvisorie, persino meschine…Ora viene una gioia “grande”, immensa, inimmaginabile fino a questo momento; “grande” come lo è il nostro Dio che ce la dona.
Questa gioia “sarà di tutto il popolo”, è per tutti, per l’umanità
intera. Troppo spesso ciò che chiamiamo gioia, la teniamo per noi; e
così si spegne tra le nostre mani, lasciandoci nella delusione e
amarezza, al buio e al gelo. Sì, buio e gelo sono le nostre condizioni
non metereologiche ma del cuore, della vita, in cui il peccato, la non
conoscenza dell’amore, il diniego, il rifiuto di esso ci confinano. E
allora, come i pastori, ci limitiamo a fare la guardia al nostro gregge,
alla nostra… sicurezza.
Ma questa gioia è per tutti! Non
possiamo pensare e lasciare che tante persone, nostri fratelli e
sorelle, a causa di paura, egoismo, interesse, non conoscano la gioia,
l’amore. Dai nostri stessi familiari, quelli che abitano la nostra casa a
quelli che bussano alla nostra casa; da chi ha scelto per propria
stoltezza strade di male, a coloro che noi stessi con la nostra
indifferenza abbiamo spinto su queste, o li abbiamo fuggiti.Gioia grande per tutti è un “bambino nato per noi”, “un figlio ci è stato dato”: il Salvatore, il Cristo Signore!”
Tutti la cerchiamo la salvezza, l’attendiamo, la chiediamo, anche
coloro che affermano di non averne bisogno. Salvatore non è colui che mi
toglie dai guai, mette fine alle mie disgrazie, innalza muri e
barriere. Il Salvatore viene a scioglierci da lacci della morte, a
spezzare catene d’odio, a dare libertà a chi è prigioniero del male,
perché annuncia e realizza una lieto messaggio: “Dio vi ama!”.
Voi volete vivere senza Dio – perché così ci siamo ridotti -? Ma Dio non può e non vuole vivere senza di voi, perché vi ama! Ecco l’Emmanuele, “il Dio con noi”. Ma dobbiamo essere disposti ad accoglierlo e seguirlo come si presenta, e sarà “gloria nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama”.
Voi volete vivere senza Dio – perché così ci siamo ridotti -? Ma Dio non può e non vuole vivere senza di voi, perché vi ama! Ecco l’Emmanuele, “il Dio con noi”. Ma dobbiamo essere disposti ad accoglierlo e seguirlo come si presenta, e sarà “gloria nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama”.
Ha il volto di un Bambino, “…avvolto
in fasce adagiato in una mangiatoia”, che sa di tenerezza e di latte, di
baci e di panni che lo riscaldano, il volto dell’umiltà, della bontà,
della debolezza. E questo è per noi scandaloso! Mendica accoglienza e
porta gioia, rivela subito i tratti del Padre suo celeste che non
s’impone ma offre la nostra vera salvezza: essere amati! Questo Dio
fattosi “bambino” è umanità bella, umanità di cui abbiamo nostalgia.
Con stupore con e come i pastori andiamo a conoscere questa umanità di
Dio in Cristo Gesù:“ Andiamo a vedere ciò che è accaduto”, diranno.
Vedere, con gli occhi stupiti della fede, Gesù è la vera conoscenza che
salva.
Diamo calore a questa umanità avvolta in “fasce”, ancora piccina ma che vogliamo cresca in noi, con noi, tra noi. Offriamo il calore di chi apre il cuore e, se necessario, le porte della propria casa; il calore di un abbraccio, di un sorriso, il calore del perdono, della solidarietà. Una calda umanità – che poi è amore - è vero decreto sicurezza. Dio ci ha dato un “decreto di salvezza” dall’individualismo e dall’egoismo di tante nostre relazioni gelide e formali.
Diamo calore a questa umanità avvolta in “fasce”, ancora piccina ma che vogliamo cresca in noi, con noi, tra noi. Offriamo il calore di chi apre il cuore e, se necessario, le porte della propria casa; il calore di un abbraccio, di un sorriso, il calore del perdono, della solidarietà. Una calda umanità – che poi è amore - è vero decreto sicurezza. Dio ci ha dato un “decreto di salvezza” dall’individualismo e dall’egoismo di tante nostre relazioni gelide e formali.
Carissimi, tocchi il nostro cuore il vagito di quel Bambino che ci è
nato e il pianto di ogni bambino, di ogni persona privata della nostra
umanità E per quanti in questa santa notte di teneri affetti sono nel
buio della prova, sentono l’assenza della persona più cara, conoscono
solitudine, angoscia e preoccupazioni, per costoro sia l’eco del canto
degli angeli, sia la pace che è scesa tra noi. Buon Natale!