Venerdì
santo – 25.03.2016
“Gesù, Pilato ti fece prendere e ti fece
flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, l’hanno posta sul tuo
capo e ti hanno messo addosso un mantello di porpora… E Pilato disse loro:
“Ecco l’uomo!”
Gesù tu sei l’uomo, il Figlio di Dio in ogni uomo o donna sottoposti agli stessi suoi tormenti. “L’avete fatto a me!” (Mt, 25, 40): questa tua parola, l’hai detta di ogni uomo e di ogni donna affamati, nudi, maltrattati, carcerati. Davanti a te, l’uomo percosso e crocifisso, il nostro pensiero stasera non lasci fuori persone con un nome e un volto precise; esseri umani, perfino bambini, in questo momento rifiutati, torturati, uccisi, lasciati morire “Ecco l’uomo nel mondo”, o Gesù, nelle tue stesse condizioni davanti a Pilato che se ne lava le mani, o nella morsa di chi fa loro del male.
Dov’è
Signore la tua misericordia? E’ il nostro lamento,
il nostro grido. Ne abbiamo tutti immenso bisogno.
- “Ecco l’uomo”, vilipeso, torturato,
piagato, percosso; provato nel corpo, nello spirito, ferito a morte nei
sentimenti più belli e nelle speranze più legittime.. Questo tu sei Gesù, volto
bello del Padre ma anche volto bello dell’uomo; di ogni fratello e sorella che
inchiodiamo con la nostra indifferenza e cattiveria.
La
misericordia è nella tua solidarietà,
Gesù, nella tua vicinanza, partecipazione perché non abbiano a disperare chi è
trafitto dalle vicende amare e crudeli dell’esistenza.
E
allora il nostro sostare davanti a te, Gesù su croce infuocata di Misericordia,
si fa gratitudine affettuosa, adorazione con tutto il cuore, abbraccio e bacio
per dirti il bene che ti vogliamo.
-
“Ecco l’uomo”, ecco di cosa è capace l’uomo quando segue le sue vie,
spesso di arroganza, superbia, vanità, e si allontana dal progetto di amore che
tu, Gesù sei venuto ad illustrarci e a cominciare tra noi. Ecco di cosa siamo
tutti capaci : straziare l’umanità dei fratelli, deturpare questo mondo che Dio
vuole bello, di quale sfregio ci macchiamo. Tu che sei immagine del volto buono
del Padre, mostraci la tua misericordia con il perdono, con un
nuovo credito d’amore che ci fa guardare avanti con speranza. Perdona, Gesù, il
nostro peccato, il rifiuto dell’amore che ci hai insegnato. Siamo causa di
tanto male, di tanta sofferenza: guariscici. “Ecco l’uomo”: è colui che
perdona. La pienezza della Misericordia è lì: nel perdono!
Che
io mi accosti ai tuoi ministri per averne umilmente conferma., perché atteso,
amato, e perdonato!
-
“Ecco l’uomo”: l’uomo vero, riuscito! Quando un’esistenza è feconda di
bene? Quando posso dire di vivere o di avere vissuto da figlio di Dio? “Ecco
l’uomo”: è colui che accetta di amare fino ad essere annientato; la sua
storia può apparire un fallimento, inutile fatica, schiacciata dal male,
sepolta ogni speranza. La misericordia è nel chicco buono che scende
nella terra, marcisce, muore e porta molto frutto.
Gesù,
quando nella nostra povera umanità cerchiamo di essere fedeli a questo
insegnamento ci prende lo sconforto, lo scoraggiamento… Non vediamo nessun
risultato del bene che vogliamo e facciamo. Donaci un po’ della tua forza,
forza che veniva dalla comunione con il Padre e dall’affetto che portavi ai
tuoi, a tutti i poveri, ai peccatori.
“Signore
Gesù Cristo, ricordati dei nostri fratelli di fede perseguitati, e di tutti,
uomini e donne, bambini che ci sono, in questo momento, sulla faccia della
terra, cristiani e non cristiani.
Maria,
sotto la croce tu ti sei unita al Figlio e hai mormorato dietro di lui: “Padre,
perdona loro!”: aiutaci a vincere il male con il bene, non solo sullo scenario
grande del mondo, ma anche nella vita quotidiana, dentro le stesse mura di casa
nostra. Ispira agli uomini e alle donne del nostro tempo pensieri di pace, di
misericordia. E di perdono. Così sia”.