...nell'omelia
21° Domenica C – 25/08/2019
Luca
13,22-30
Ancora
una parola esigente di Gesù, dopo quelle che abbiamo ascoltato in queste
settimane. Davanti ai suoi insegnamenti, a chi, incuriosito, gli domandava: “Signore,
sono pochi quelli che si salvano? - domande e curiosità che sanno di…gossip,
che poi riguardano sempre gli altri - la parola del Maestro non ammette facilitazioni:
“Sforzatevi di entrare per la porta stretta…perché molti,
io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno”. Insomma “Non
fatevi illusioni”.
In
queste parole del Signore noi facciamo fatica a vedere dove stia la bella e
buona notizia, il vangelo che ci deve dare letizia e pace. La vita cristiana,
l’essere tra i discepoli di Gesù, ci appare qualcosa di troppo arduo,
impegnativo, esagerato. Proprio una porta troppo stretta per noi.
Per
tanto tempo questa “porta stretta” l’abbiamo
associata ad una vita di sacrifici, rinunce, penitenze, mortificazioni; quasi
una vita di…stenti, anche dal punto di vista cristiano. Ma non è così!
La “porta stretta” non è un peso insopportabile, non è una condanna;
è, invece, una opportunità di salvezza…nella notte! Perché la “porta” è Gesù stesso;
e noi siamo… “stretti” nel suo cuore!
Gesù
è venuto a rassicuraci che c’è sempre
possibilità di salvezza per chi la cerca questa porta. Che sa farsi larga,
perché, in fin dei conti, è il suo
cuore, che non vuole che nessuno si perda. Sì, mi piace immaginarla come
un’apertura del cuore di Gesù.
La
si accosta e la si attraversa con umiltà, facendoci piccoli, non ingombri di
tante cose, di pretese o di meriti: “Abbiamo
mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”.
Siamo stati dei bravi praticanti, abbiamo ascoltato tutte le tue prediche. No,
questa referenze non ci fanno passare!.
E’
la porta dell’amore, davvero stretta se non siamo disposti a seguire Gesù in
toto, ad amare tutti, a perdonare i nemici, a fare del bene a quelli che ti
fanno del male, ad essere fedeli e non menzogneri, a non essere schiavi delle
cose, ma generosi nel condividere e aiutare chi ha meno… Diversamente, Egli ci
dirà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori
di ingiustizia”. A Gesù non interessa quello che viene fatto per lui, ma
quello che con lui e come lui viene fatto per gli altri.
E’
stretta perché troppo largo il nostro egoismo? E’ stretta perché alta la nostra
superbia? E’ stretta perché troppo ingombro e pesante il nostro cuore causa di
legami sbagliati?
Una
conferma che la porta stretta non dipende da Dio. A fronte di tutti quelli che
ritenendosi giusti e a posto non ce la faranno a passare nella vita e saranno
cacciati fuori, altri “verranno da
oriente e occidente, da settentrione e mezzogiorno e siederanno a mensa nel
regno di Dio. Gli ultimi saranno i primi, i primi gli ultimi”. Stretta è la
porta, ma largo e buono è il Signore nel suo cuore!