BRICIOLE di PAROLA...nell'omelia
PASQUA di RISURREZIONE – 31.03.2024
Gv 20,1-9
“Il primo giorno della settimana”: un evento incredibile, tanto è meraviglioso, bello: “Gesù è risorto! E’ veramente risorto”. Non è più solamente il primo giorno di una settimana come tante altre, ma il primo giorno di una storia nuova, un tempo che non avrà più fine, un tempo di eternità. E’ un mattino nuovo, un’alba nuova, una nuova creazione di un’umanità che non è destinata a finire in una tomba e a dissolversi. Anzi, essa è tolta dal sepolcro con il suo Signore e Salvatore, Gesù. Può essere ancora buio, come per Maria di Magdala, l’innamorata del Maestro, ma sarà presto, subito, una giornata di luce. Sarà sempre così, accogliendolo tra noi, che pietre tombali tengono prigioniero il nostro cuore, schiacciano la nostra esistenza, portando tristezza e rassegnazione che nulla cambierà mai.
E se per caso succede qualcosa di inaspettato che ci terrorizza ancora di più, corriamo di qua e di là per trovare non una soluzione, ma per fuggire da un male più grande. Che cosa mai sono le corse che facciamo ogni giorno, se non cercare un rifugio in qualcosa che ci dia sicurezza e tranquillità? Corre Maria di Magdala, corrono i discepoli, Pietro e Giovanni, quella mattina, corriamo noi tutti i giorni. Voi, stamane, siete venuti qui...perché è Pasqua! Sarebbe un segno bellissimo di risurrezione se foste venite qui di corsa, non appesantiti perché tanto bisogna fare anche questo. Sì, vi ringrazio per la vostra corsa! Voi recate i primi raggi di luce in questo mattino. Lo possiamo essere gli uni per gli altri, quando ci vediamo e ci esortiamo ad andare da Gesù
Corriamo con l’amore nel cuore, e anche se amarezza e fatica vorrebbero frenarci, arriviamo sì ad un luogo di pace. E non perché davanti ad una tomba diciamo: “riposa in pace”. Non è questo il senso della pace, quella dei morti, ma di chi la vince la morte ed è pronto a dire a quanti si rinchiudono in una tomba, che sia paura, disperazione, cattiveria, “pace a voi, venite fuori! Perché il vostro salvatore, Gesù, è venuto fuori! Il sepolcro vuoto, quello di Gesù, davanti al quale giungono Maria e i discepoli Giovanni e Pietro, già ispira pace: “i teli posati là, il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte”. Dove c’è stato Gesù, dove c’è il segno del suo passaggio, il posto del Crocifisso per amore, anche il luogo oscuro della morte, l’ambiente o l’esistenza più devastata, non possono più spaventarci e trattenerci. E di lì, la pace, Colui che è la pace, raggiunge il mondo.
Forse siamo un po’ lenti come Pietro, pazienza! Magari in noi c’è un po’ di Giovanni, il discepolo più vicino a Gesù. Meglio ancora se c’è l’amore di Maria di Magdala che non si rassegna di aver perduto il suo Signore. Perché con Gesù avvenga anche la nostra risurrezione, confidiamo ci sia data la luce interiore di Giovanni che ebbe il coraggio di entrare nell’oscurità della tomba, oscurità che sta ad indicare quanto sia difficile credere, “e vide e credette”. E’ il coraggio di non fuggire, di non esitare, di fronte a ciò che è morte o ad essa ci riporta; il coraggio di sperare che qualcosa di bello e buono, può sempre sorprenderci, il coraggio di credere nella vita che Dio vuole per i suoi figli, grazie a Gesù.
Carissimi tutti, la Pasqua del Risorto non ci faccia temere la
morte, con tutte le sue violente e ingannevoli manifestazioni; non ci tenga
prigionieri, qualunque sia; non la temiamo, impauriti, immobilizzati. Grazie
alla fede nella risurrezione del nostro Maestro e Signore, La fuggiamo. E dal
sepolcro vuoto andiamo via, ancora di corsa, ad annunciare che Egli è vivo, è
tra noi.
Giovanni “credette”: noi crediamo che siamo stati creati per la vita, crediamo che siamo immersi in quella di Gesù, grazie al Battesimo, nostra risurrezione, crediamo che questo mattino di Pasqua ci porterà alla pienezza del giorno senza tramonto, alla bellezza delle cose di lassù, dell’eternità, dopo aver gustato, vivendole con la Grazia del Risorto, la bellezza di quelle quaggiù, di essere già qui amati. Sì, avremo la pace, la gioia, la vita senza fine, nella gloria del cielo. Buona Pasqua!