…dall’omelia del 24.09.2017
Matteo 20,1-16
In terra di viti e di vigneti la parabola di Gesù ci
consente di “vendemmiare” buone parole, come acini che spremuti già tra le
labbra, ci fanno pregustare il vino buono della vita. Tre belle e buone
parole:
1° - La vigna, innanzitutto. Nella Bibbia veniva chiamato
così e si riconosceva così il popolo che Dio aveva scelto, custodiva,
proteggeva, coltivava con amore. Mi piace allargare l’immagine della vigna alla
vita. Non semplicemente è un cantiere la vita, dove si fatica, non un’ officina
dove si assemblano dei pezzi, neppure soltanto un campo di grano, dove si suda
sotto il sole, non … un campo di patate dove si procede ricurvi… Ma perché la
vigna?
“Sotto i filari dell’uva” si va con gioia, con allegria,
con amicizia, ci si dà aiuto, contenti che si va a raccogliere il succo dolce,
sarà il vino che inebria, che, preso in giusta dose, esalta… Ricevere
l’annuncio che la vita è come una vigna, che va pur coltivata e protetta,
lavorata, è proprio una bella parola.
2°
- Il padrone in… uscita! il Signore scende in piazza e ci incontra. Ci chiama a
lavorare non perché ne ha bisogno, ma per farci partecipi della vita stessa,
per darci di che vivere. Egli sa il nostro bisogno della vigna, bisogno della
vita, bisogno di pane sì, ma anche di amore, di affetto, di amicizia, di
giustizia, di pace, di senso. Il padrone della vigna, qui immagine del Padre
che Gesù è venuto a rivelare, vuole che a nessuno manchi il necessario e la
festa che dà la vita. Non è il suo bisogno che lo muove, ma il nostro.
3° - La terza
bella parola … “fa grado” direbbero gli enologi dell’uva. Dio è uno che non
paga, Dio regala! Se dovesse pagarci, staremmo freschi. Dio non conta i meriti,
- o le ore - ma fa i regali. Allora non
è giusto? Di più: è buono, è generoso. E’ questa la giustizia che libera dal
male, dalla tristezza, dall’infelicità. In Dio non c’è giustizia distributiva,
ma “affettiva” che è di altra e alta qualità: dare a ciascuno ciò di cui ha
bisogno per vivere! E’ il Padre che vuole donare a tutti la possibilità di
vivere, di essere contenti, di conoscere il suo amore. Non un premio, o una paga, ma un regalo. Se a qualcuno questo
comportamento può sembrare ingiusto, e non gli sta bene, è “invidioso”perché
Lui è “buono”!
Restiamo e
lavoriamo con gratitudine e gioia nella vigna, nella vita, e il Signore non
farà mancare nulla a noi e ai nostri cari.