OMELIA
13° Domenica A –
02.07.2017
2Re 4,8-16 e Matteo 10,37-42
Commovente l’episodio narrato
nella prima lettura e forti le parole di Gesù nel vangelo.
Entrambi sono “buona notizia”
data a noi per la nostra vita.
“Una piccola stanza in
muratura, un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere…”, magari anche un
pezzo di pane – diremmo oggi un semplice bed&breakfast – questa bella
attenzione e delicatezza nell’accogliere quest’ “uomo di Dio, un santo”,
che di tanto in tanto passava presso quella coppia che non aveva figli, ma non
mancava certamente di squisita ospitalità,e si onorava di riceverlo.
E poi, altra perla, non solo
educazione, la riconoscenza di Eliseo – questo il suo nome – “Che cosa si
può fare per lei, per loro?”.
Destano ammirazione l’accoglienza,
fatta di tenerezza e delicatezza, di quei due e la bella sensibilità e
riconoscenza di Eliseo. Il risultato di quest’opera buona, di questa fede (
infatti lo conoscono come uomo di dio quel viandante!), è una speciale
benedizione ai due, una vita ritrovata. A questa coppia, povera perché senza
figli, ecco la promessa che si avvererà
: “L’anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stringerai un figlio fra
le tue braccia”.
Quanto compiuto nel nome del
Signore – “per causa mia”, dirà Gesù – sarà portatore di vita; non manca
di benedizione, poiché Dio non si lascia vincere in generosità.
Le parole forti di Gesù, esigenti
per i suoi – forse esagerate ai nostri orecchi, poiché non si può andare contro
gli affetti più cari – non chiedono di non amare i propri familiari, ma di
porre in Lui prima, per amarli meglio, il nostro amore: “chi ama il padre o
la madre più di me, o prima di me, non è degno di me…”.
Non è facile, lo sappiamo bene.
Questa è la “croce”, l’amore, non le disgrazie, l’amore che ti porta a dare
tutto e fino in fondo. Chi si carica dell’amore e accetta di “perdere”
la propria vita, di rimetterci, costui la vita la centra, la trova.
Non solo, ma ne fa un donagli altri: “chi accoglie voi
– che vivete così, con questo grande amore – accoglie me, accoglie Dio, il
Padre che mi ha mandato”.
Come fare, cosa fare?
“Una piccola stanza in muratura, un letto, un tavolo,
una sedia e un candeliere…”, attenzioni semplici; e Gesù, ancor di più: “un
solo bicchiere di acqua fresca”…non sarà senza ricompensa, senza
benedizione. Il vangelo in un bicchiere d’acqua fresca! Ve l’immaginate? Il
bene a piccoli sorsi, come goccia ininterrotta che fa fiorire la terra,
l’umanità, il regno di Dio.