mercoledì 22 marzo 2017

BRICIOLE di PAROLA
 
Deuteronomio 4,1. 5-9 e Matteo 5,17-19.
"... quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza... ".
La Parola del Signore ci fornisce quanto è necessario al nostro cammino di conversione. 


Ci fa "saggi", cioè capaci di stare davanti alla vita con attenzione, stupore, senso della misura, che quell'equilibrio che ci consente di non deprimerci se le cose vanno male né di esaltarci in tutta superficialità quando vanno bene.

Ci aiuta ad essere "intelligenti", cioè a penetrare, a vedere dentro la realtà e a scoprirvi quanto è per noi, per il nostro bene e felicità. Ci porta ad intuire la verità dell cose e scegliere in ordine alla nostra salvezza, serenità, pace. 

La saggezza tiene umile l'intelligenza.
L'intelligenza rende benefica la saggezza. 


Saggezza e intelligenza portano il "compimento", la pienezza, nelle nostre azioni, nel nostro retto agire che non è tale perché mera osservanza di leggi. Ma perché in ogni cosa "compimento" è mettere amore! 

Ogni piccola azione quotidiana è motivata dall'amore. Questo è la sua pienezza, questo la sua perfezione, questo la sua beatitudine! 

Farò ogni cosa con amore, anche la più elementare e consueta, come quella più... pesante.



domenica 19 marzo 2017

40 + 1


19 marzo 1976
19 marzo 2017

Quaranta più uno
tra viottoli e sentieri,
fossati di campagna
ove silente acqua viva
scorre di freschezza
e tenere erbe
s’inchinano nascoste
alla sua carezza.

Quaranta più uno
tra fiori prataioli
occhialini al cielo
e profumo alla terra
umile, feconda
in solchi gravida
custodisce il seme 
che di vita tutto inonda.

Quaranta più uno
è benedizione
accolta e data in abbondanza,
generosa, gioisca,
tra nodosi antichi vigneti
che a ben più giovani viti
fan esempio potati
a rimaner ovunque quieti

Quaranta più uno
su prati verdi e rive lievi,
vie di uomini all’incontro
ove amati amar
in spirito e verità,
lotta di grazia
ad accompagnarli
è mia dolce carità.

Quaranta più uno,
storia d’amore che avanza,
di volti cari mai lontani,
sguardi sorrisi e pianti,
s’impone silenzio e sospiro,
s’innalzi la preghiera mia
e il cuore pieno canti.


BRICIOLE di PAROLA

Giovanni 4,5-42.
Il cammino prosegue tra tentazioni/seduzioni e benedizioni.
Non siamo lasciati soli nelle prove o nell' infelicità che ci imprigiona.

L'incontro con Gesù - incontro che lui desidera, prepara, fa sì che si realizzi - avviene al...pozzo, là dove noi - fosse pure familgia, casa, lavoro, amici, divertimento... - andiamo ad attingere per avere un po' di soddisfazione al tram tram quotidiano, un po' di felicità nelle nostra tristezza e vuoto. Siì, vuoto, perchè noi vi andiamo con la "brocca vuota", cioè il nostro cuore, la nostra esistenza che non trova ciò di cui essere contenta. Non ci bastano gli "amori" che proviamo per la nostra sete!

Noi, "brocca vuota", Lui pozzo ricco di "acqua viva", non ci rinfaccia l'insoddisfazione in cui ci siamo messi, ma ci invita e ci aiuta a guardare con verità dentro al "nostro pozzo", stavolta il nostro cuore.
Con la nostra sete incontriamo Lui che si offre per dissetarci.
Non solo ma farci sorgente di acqua viva per altri, i nostri cari che hanno sete di affetto e di amore.


Davvero "la benedizione è incontrare Gesù", nell'ora più calda e difficile dell'esistenza, e così il nostro cammino riprende con gioia, contagiando anche altri...lasciando sul posto la brocca vuota!

Non voglio oggi mancare l'appuntamento al pozzo.
"Ho sete".
Gesù è l'innamorato che mi attende!
 

lunedì 13 marzo 2017

BRICIOLE di PAROLA

 Daniele 9, 4-10 e Luca 6, 36-38.

Se Gesù è la "benedizione" del Padre... noi siamo "benedetti", e la misericordia è il contenuto, la vitalità bella di tale grazia.
 
È vero, "... siamo stati ribelli... la vergogna sul volto a noi" ma su quello del Figlio la luce che ce la toglie.
"A te, Signore, conviene la giustizia... " che è "la misericordia e il perdono".
Essere "giusti"? Ecco "le medicine" per noi : "non giudicate... non condannate... perdonate... ".


Le dosi, la misura, gli orari precisi, prima o dopo... bisogna "ascoltare" il Medico. 
Io non vorrei averne bisogno, ma "non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati".

Signore, faccio anche la fila...vengo da te.
BRICIOLE di PAROLA

 Genesi 12, 1-4 e Matteo 17, 1-9. 

Il cammino nella vita - di cui la quaresima è immagine - non è sottoposto solo a tentazione e seduzione. 
Esso, come per Abramo, peraltro messo alla prova della fede, conosce anche la "benedizione". 
 È importante rendercene conto per non abbandonare il cammino o trascinarci tristemente o impauriti.
 
Questa "benedizione" è lo stesso Gesù, la "grazia"che ci stata riservata e dà salvezza (2Timoteo 1, 9).
Con Lui tante "benedizioni" nella vita, come, narra il vangelo, nella salita al Monte Tabor:
- ci prende con sé...anche se amareggiati o sconfortati o spaventati...;
- ci fa vedere qualcosa della sua bellezza, il volto "come il sole", il candore della sua umanità che è... divina;
- È Colui che, Amato, il Padre ci invita ad ascoltare e saperci a nostra volta amati;
- infine quel "tocco" e "alzatevi e non temete". Se non è benedizione questa?


Sì, anche questa settimana sarò con Lui tentato, vincente, e... benedetto.
Benedetto... benediro'!

lunedì 6 marzo 2017

QUARESIMA LIETA

S' apre la terra,
arato è il cuore,
cade il seme
di Dio l'amore


Gemma il ramo,
profuma di novità,
via di quaresima
è lieta carità


Sulla mensa il pane,
il povero alla porta,
conversione di vita
a vuoto morta


La mano tendo,
guarisce il perdono
la ferita stolta,
figlio amato sono


Ritrovo me stesso,
coi fratelli cammino,
sostegno reciproco
è aiuto divino


Tenta il nemico,
impone seduzione,
libertà dona
l'alta benedizione


Esodo la via,
sul volto il sorriso,
ogni passo compiuto
sa di paradiso


Terra promessa
non sogno lontano,
in un gesto d'amore
mi conduce la Sua mano.



OMELIA

1 Quaresima A – 05.03.2017

Entrati da qualche giorno nel tempo nel tempo della Quaresima, ci lasciamo subito guidare dalla Parola di Dio nel cammino di conversione e rinnovamento a cui vuole condurci lo Spirito. Nel vangelo veniamo informati che lo Spirito ha condotto Gesù nel deserto, prima di avviarsi per la missione che ha ricevuto dal Padre. Il nostro deserto, primo, luogo di verifica e decisioni, è il cuore. Lì entriamo e scopriamo la verità che ci appartiene e quella alla quale apparteniamo.

Il brano tratto dal libro della Genesi, prima lettura, non è un storiella fantasiosa, e anche se il linguaggio è quello di un racconto mitico, ci parla di una grande bella e penosa realtà. Parla di noi, noi siamo quell’uomo e quella donna che godono di doni meravigliosi da parte di Dio, ogni sorta di bene; nello stesso tempo quell’uomo e quella donna scelgono diversamente dal suo comando, raccomandazione di chi ha a cuore la felicità di un altro.
Sottoposti alla tentazione, che è dubitare di Dio e della sua volontà di averci felici, alla seduzione che qualcos’altro ci appaia migliore, invece della vita - essere come Dio – trovano, e troviamo, la morte, quella nudità che la anticipa.
Dicevo è la nostra prima verità alla quale non sfuggiamo, la nostra condizione di tentati e sedotti. Non abbiamo pace salvezza, non fidandoci di Dio, della sua Parola, lasciandoci invece affascinare da ciò che inganna, inganna la nostra ambizione. E’ una caduta rovinosa la nostra, come lo è stata, misteriosamente, quella delle origini che ci ha messo in questa situazione poco felice.

Ma c’è la verità alla quale apparteniamo, e non è di nostra fattura, come la prima. Quella caduta che si perpetua ogni volta che noi ascoltiamo la voce di chi ci allontana da Dio è stata di gran lunga superata, vinta, tolta di mezzo. “Il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di una solo tutti morirono – tutti siamo senza speranza di vita e felicità -, molto di più la grazia di Dio – il suo amore di pietà e misericordia – e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù, si sono riversati in abbondanza su tutti”…Per l’opera giusta – l’obbedienza al progetto di Dio - di uno solo si riversa su tutti gli uomini la vita”.
Quello che l’uomo, che noi non siamo riusciti a fare, non vogliamo fare – fidarci dell’amore di Dio e prestargli ascolto, obbedienza, condividere il suo progetto di bene a nostro riguardo – l’ha fatto e lo fa per noi un altro. Questi è Gesù. Cos’è la verità! Eccola qui: l’amore di Dio in Gesù ci ha ridato la vita, addirittura la vita del prediletto suo Figlio. Se la prima verità di un essere che si lascia sedurre, visto che la tentazione non la può evitare, mi è motivo di vergogna e scoraggiamento, avendo sperimentato come è facile cadere nell’inganno - quest’altra è motivo di commossa gratitudine e incoraggiamento.

Ed è appunto con gratitudine e incoraggiamento che veniamo a sapere che anche Gesù, venuto tra noi, conosce la tentazione ma non cede alla seduzione. Nell’episodio narrato dal vangelo di oggi Gesù viene tentato dal diavolo. E qui non dobbiamo mica tanto girarci attorno, per un piano e una agire misterioso di Dio, ma questo essere spirituale e reale fa bene la sua parte che mira a portare su vie diverse da di Dio. Il diavolo vuole la morte nostra e di tutte le cose più belle che abbiamo, Dio vuole ridarci la vita. Per questo ha mandato Gesù, che appunto il diavolo tenta disviare con proposte alternative e ingannatrici: “fai pure il salvatore, ma fallo in questo modo”. Successo, potenza, dominio, tutte cose che Gesù eviterà poiché l’amore non contempla questo stile. Là dove noi continuiamo a cedere e cadere, Gesù, solidale con le nostre tentazioni, vince e insegna la via per farlo. Nella sua missione darà segni di questa vittoria fino alla risurrezione e traccerà, con la Sua Parola, le coordinate anche per il nostro cammino.






mercoledì 1 marzo 2017

BRICIOLE di PAROLA

 Gioele 2, 12
"Ritornate a me con tutto il cuore... "
Il cuore mette in movimento i passi di un cammino di autenticità e libertà, una via che ci fa crescere poiché siamo "figli di Dio"; lo saremo in pienezza partecipando alla Pasqua di Gesù.

Il cuore? È la volontà mossa dall'amore; dall'amore di Dio che ci raggiunge e ci attrae in Gesù.
"Ritornate a me", ritornate all'amore, vero!
Più che fare tante opere o osservare tante cose, occorre partire e camminare tenendo fisso lo sguardo, meglio, il cuore su Gesù.
 

Si tratta di contemplare - "ascoltare con il cuore" - la Sua Parola ogni giorno; la Parola di Colui "che mi ha amato e dato se stesso per me" fino - scandalo! - "a farsi peccato in nostro favore".
 

Perciò "ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della nostra salvezza" 
(2Cor 5, 21. 6, 2).

Matteo 6,1-6. 16-18 :
viviamo ogni passo non con ipocrisia, ostentazione né con aria malinconica. 

Dai, non rendiamo pesante il cammino... a Gesu!