OMELIA
27° Domenica C – S. Rosario
- 06.10.2013
-
Luca 1,26-38
Nel
celebrare il tradizionale appuntamento di affetto e di fede in onore di Maria,
Madonna del Santo Rosario, Maria, donna della preghiera, di questo dialogo con
Dio, respiro della nostra vita, riaffermiamo che Maria, nostra Madre, è in
ognuno di noi, nel nostro cuore, nella nostra storia, nel cammino di questa
comunità a lei affidata in modo speciale.
A lei affidiamo gioie e sofferenze, speranze e
timori, attese e anche delusioni che accompagnano le nostre famiglie, i nostri
passi. Oggi, noi tutti qui riuniti, vogliamo ringraziare Maria perché ci è
sempre vicina, vogliamo rinnovare a Lei la nostra fiducia e il nostro affetto.
In Maria ci sono i tratti della nostra umanità
racchiusa tra due espressioni del vangelo: “il Signore è con te” e “Eccomi”;
proposta,anzi certezza la prima, accoglienza responsabile e generosa la
seconda. Così in Maria, creatura come noi, Dio ci dà il paradigma, non solo, ci
fa intuire l’anima di come possa essere la nostra risposta all’amore che Egli
ha per noi e attraverso di noi al mondo. Sì, Maria è ognuno di noi.
E’ donna fatta per l’amore. Coltiva certamente nel cuore
quel desiderio umanissimo che tutti ci riguarda, essere amati e amare, avere
qualcuno che ci vuol bene, avere qualcuno a cui voler bene. Per questo il primo
tratto che leggiamo in Maria è l’accoglienza che ella riserva all’imprevisto.
C’era attesa che accadesse qualcosa, ma forse non così. Maria accoglie la
visita e l’annuncio che le è dato. Non senza stupore meraviglia, mista a
timore. Un sentimento e un atteggiamento che sono preghiera.
Maria si mostra responsabile interrogando, chiedendo
lumi. Ha progetti in cuore, ma non trascura quello che le viene proposto, e
prestando ascolto, che segue sempre lo stupore, approfondisce quanto le è
domandato, anche se non lo comprende appieno. L’ascolto fa avanzare la preghiera, il dialogo dentro il quale Dio
costruisce il progetto di bene che ha in mente.
E da ultimo, vero inizio di salvezza per tutti,
Maria è generosa nella sua risposta. Un semplice “eccomi”, ma dalla
risonanza universale. E’ una disponibilità, una consegna all’amore che rende possibile in modo
visibile “Dio con noi”. E’ il coronamento della preghiera, di questo dialogo di
parole e pensieri che finalmente prende carne.
Questo è la nostra preghiera: Accogliere, ascoltare,
rispondere nella vita e con la vita.
Affinché avvenga Maria continua a
pregare, come narra la prima lettura, insieme alla comunità dei discepoli, e ci
insegna ad avere piena fiducia in Dio, nella sua misericordia.
Che Maria continui a guardare la nostra
comunità e famiglie. Abbiamo bisogno del suo sguardo di tenerezza, del suo
sguardo materno che ci conosce meglio che chiunque altro, del suo sguardo pieno
di compassione e di cura, di materna protezione.
E guardiamoci tra noi con lo stesso
sguardo suo che accoglie, accompagna, protegge. Ci sono persone che
istintivamente consideriamo di meno e che invece ne hanno più bisogno. Maria,
nostra madre, ci invita ad essere veri fratelli, perché la salvezza, il ben del
mondo è ora affidato al nostro “eccomi”, al nostro sì alla Parola, al progetto
d’amore di Dio.