BRICIOLE di PAROLA...nell'omelia
17° Domenica A – 30.07.2023
1Re 3,5-12 - Romani 8,28-30 - Matteo 13,44-52
E’ comprensibile! Tutti noi, chi in un posto, chi in un altro, viviamo con l’obiettivo, magari nascosto, il desiderio, a volte inconfessato, di portare a termine qualche buon affare. E così “cercare, trovare, andare, vendere, comprare…” diventano i passi della nostra esistenza. Per realizzarlo questo affare occorre fare delle scelte e prendere delle decisioni.
Nel Vangelo di questa domenica si parla di mercanti e di contadini, anche di pescatori, e tutti cercano di trarre vantaggio da quello che succede nella loro vita. Nella speranza che anche noi possiamo averne un vantaggio nelle cose della vita, tutti a un certo punto abbiamo bisogno valutare bene la situazione, dobbiamo decidere che cosa conta in vita.
Ciò può avvenire in modo inaspettato, cosa che capita al contadino dedito al suo lavoro quotidiano senza pretesa alcuna, una fatica che non manca di dare motivo di lamento, ma anche qualche piccola soddisfazione. Non di più. Forse rassegnato, trova finalmente qualcosa di importante, “un tesoro”. E’ talmente importante che si premura persino che non gli sia sottratto, e quindi lo nasconde da possibili concorrenti. Quello è il momento della decisione, non facile, ma, poiché è “pieno di gioia” per la scoperta non tarda a prendere la decisione di comprare il campo. Se non abbiamo gioia nel cuore, tergiversiamo, rimandiamo, e perdiamo le occasioni. A volte è anche meglio non prendere decisioni, non abbiamo neanche la mente lucida se il cuore non prova gioia.
Ci sono anche coloro che, come mercanti, passano tutta la vita a cercare una risposta alla loro inquietudine, ad avere tra le mani qualcosa di sempre più prezioso. Provano di qua e di là, incontentabili e instancabili, e davanti al risultato della loro ricerca, alle opportunità che incontrano, viene l’esigenza di prendere una decisione. Davanti ad “una perla di grande valore” è saggezza e coraggio vendere tutto e comprarla.
Fuori della parabola narrata da Gesù, il tesoro e la perla preziosa sono il Regno di Dio, sono Gesù, sono la vita che Gesù stesso ci offre. E’ Dio che si lascia trovare, sia inaspettatamente nella nostra esistenza quotidiana, sia nella nostra ricerca sincera. Cosa ci insegna la scelta che hanno fatto il contadino e il mercante?
Dopo aver trovato Dio, occorre anche accoglierlo. Dio è esigente ed esclusivo. Non accetta di convivere con tutte quelle altre divinità che ci riducono in schiavitù. Dobbiamo vendere tutto per conquistare il tesoro e la perla. Questa operazione di vendita è ovviamente prima di tutto in nostro favore, perché ci consente di liberarci da tutto quello che ci costringe a essere preoccupati, afflitti e in ansia. Solo un cuore veramente libero può conoscere l’amore. Vale anche nelle relazioni affettive: quando un cuore è già occupato da altro (lavoro, soldi, divertimento, apparenza…) non riesce veramente a innamorarsi di qualcuno, soprattutto ad amarlo. Per questo non giungiamo mai a essere pienamente felici.
C’è anche un’altra immagine nelle parole di Gesù. La vita è come una rete a strascico che prende tutto, trattiene pesci di ogni tipo. E il discepolo diventa tale solo quando impara a discernere i pesci buoni da quelli cattivi, cioè le cose buone e quelle no nella nostra esistenza. E’ importante imparare a scegliere nella nostra esistenza. Al termine di essa saremo noi…scelti. Come Salomone, racconta la prima lettura, chiediamo nella preghiera un cuore saggio ed intelligente, dono di Dio, chiediamo il dono del discernimento. Potremo prendere le nostre decisioni, e con il cuore libero e pieno di gioia anche rischiare l’amore.